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editoriali

L’Hellas del buon Faraoni sa volare sull’entusiasmo: Baroni ha costruito una squadra aggressiva

Mattia Fele
Mattia Fele Editorialista 

Il Verona di Baroni è una di quelle squadre che può dar fastidio al Napoli, perché sa fare partite d'intensità e di marcatura feroce quando è al 100% della sua convinzione tecnico-atletica. E il Napoli viene da un momento di cristallo...

Ritorna il calcio giocato e si dà pace (per un po') alle tante parole di cui si è riempito l'ambiente Napoli nelle ultime due settimane. Dopo la Fiorentina, squadra di tutto rispetto e con qualità molto specifiche che forse fanno male al Napoli di quest'anno, ecco il Verona di Baroni. Che aveva iniziato con due vittorie roboanti (una clamorosa contro la Roma ndr) per poi ritrovarsi in un ritmo altalenante seppur l'idea di gioco ci sia eccome, e l'identità pure. L'ex allenatore del Lecce sta più o meno trovando la quadra per una rosa che non ha nessun grandissimo calciatore, ma tante buone pedine che paiono essere compatibili tra loro mettendo in pratica un determinato stile di calcio.

Non più Juric

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Si può dire che sia finita l'influenza Juric-Gasperini-Tudor sulla squadra scaligera. Certo, resta l'impostazione molto fisica sui duelli ma si vede poco di quel gioco un po' tossico che oggi è perpetuato dal Torino ad ogni partita, con falli spezza-ritmo continui e soltanto corpo e poca fantasia. Ora Baroni cerca la riaggressione subito, feroce. E gli riesce quando i suoi calciatori sono in un buon momento atletico e indovinano la partita. Il Verona infatti è squadra un po' umorale, ma che si esalta in casa contro le grandi. Fece bene anche l'anno scorso con il Milan e con il Napoli perse perché si trattava della prima giornata, in cui il calcio d'agosto ha inciso moltissimo (finì 2-5 ndr). Dal mercato non moltissimo: tra i titolari spicca Folorunsho di proprietà del Napoli e Riccardo Saponara, oltre a Suslov e Bonazzoli. Cessione importante quella di Ilic nel panorama delle dinamiche del gioco - ora al Torino, sempre per il discorso di cui sopra -. Il Napoli dovrà stare attento a gettare acqua sugli entusiasmi e tenere a bada l'atletismo degli avversari.

La stella

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Per quanto non sempre dinanzi ai riflettori, per Verona-Napoli non si può non citare Davide Faraoni. Esterno destro che il Napoli conosce alla perfezione, al punto da essergli stato vicinissimo quest'estate un po' per la politica dell'unirsi ai nemici. Tra tante virgolette. Faraoni al Maradona ha tolto una Champions a Gattuso e cambiato da così a cosà i giudizi su una stagione, ma ha anche segnato l'anno scorso e in generale sa come far male al lato destro del Napoli, oltre ad essere un buon marcatore e quindi un buon avversario per Kvaratskhelia quando andrà in raddoppio. Insomma, non sarà semplice né placarlo né superarlo, oltre a ricordare di quanto - nonostante Baroni gli preferisca Terracciano e forse sarà così anche oggi alle 15 - sia un calciatore con grande leadership e l'avversario Napoli può smuovere in lui grossissime motivazioni da trasferire ai compagni. E occhio ai suoi colpi di testa.

 

Di Mattia Fele

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