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L’Union e l’ossimoro della divisione: dal muro di Berlino alla rivoluzione tattica di Fischer

L’Union e l’ossimoro della divisione: dal muro di Berlino alla rivoluzione tattica di Fischer - immagine 1
Alla scoperta dell'Union Berlino, squadra attualmente in testa alla Bundesliga a punteggio pieno e sorteggiata come quarta avversaria nel gruppo C contro il Napoli
Mattia Fele
Mattia Fele Editorialista 

L'Union Berlino - attuale capolista della Bundesliga con punteggio pieno - sarà la prossima avversaria del Napoli in Champions League, dalla quarta fascia. Girone piuttosto complesso per il Napoli ma allo stesso tempo non impossibile da superare per i campioni d'Italia, che l'anno scorso mostrarono una padronanza del gioco e un predominio in Europa letale soprattutto contro le squadre più forti come Ajax e Liverpool. I tedeschi, però, fanno sul serio: 8 gol nelle ultime due gare e solo 2 subiti, bel gioco e tanta fisicità nonostante i diversi infortuni che hanno colpito la rosa nelle ultime settimane di agosto.

Resistenza

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Si parte da lontano: la Germania è divisa tra Est e Ovest, Berlino è in preda al dolore dei cari separati, ai "due lati" di una guerra neanche dichiarata ma imperante ed esistente pur essendo da poco usciti dal regime nazista. L'Union è ossimoricamente la squadra della divisione e della dissidenza, della risposta al potere, della "guerra" culturale alla DDR (Repubblica Democratica Tedesca) e calcistica alla Dinamo. Fino alla Primavera di Praga che impedì alla squadra di giocare le competizioni europee, dopo la prima partecipazione in Oberliga. Calcio e storia intrecciati come vimini. Il muro di Berlino caduto l'unica luce dopo un ventennio di alti e bassi, festeggiato con un'amichevole straordinaria contro gli altri, quelli dell'Hertha Berlino, visti da quel momento come vicini di casa e nulla più. Poi anni di difficile crisi i Novanta, fino alla promozione e alla grande cavalcata dell'anno scorso.


L'ex Basilea Urs Fischer ha trasformato le sorti di questa squadra e l'ha resa granitica e vincente, qualitativa e poderosa in alcuni strappi in campo. Un 3-5-2 un po' Gasperiniano e un po' Contiano, con alcuni uomini di qualità indiscutibile. Uno fra tutti il fratello di Sami Khedira, Rani, centrocampista molto più fisico dell'ex Juve e in grado di innescare ripartenze in un nonnulla grazie alle sue abilità da metodista. Poi il surinamese Becker (entrambi sono per ora ai box per infortunio ndr), seconda punta e punta centrale che ha strabiliato tutti l'anno scorso in Germania, con un inizio da favola (addirittura 6 gol nelle prime 7 partite ndr). Quest'anno è arrivato Robin Gosens a impreziosire il lato sinistro (ha anche già segnato nello scorso weekend) e arriverà Leonardo Bonucci, che il Napoli conosce bene eccome. In difesa ad affiancarlo Doekhi, anch'egli ben noto al Napoli in quanto oggetto del desiderio per sostituire Kim Minjae quest'estate, prima di arrivare a Natan. L'impressione è che non sarà per niente semplice affrontarli e che i tedeschi vorranno farsi notare come tutt'altro che underdog di questa campagna di Champions, potendone rappresentare addirittura una sorpresa, aiutati dal peso della loro Storia.

Di Mattia Fele

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