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editoriali

A questo punto, che l’UEFA inneggi pure al calcio di Leao alla bandierina di San Siro

A questo punto, che l’UEFA inneggi pure al calcio di Leao alla bandierina di San Siro - immagine 1
L'UEFA ha pubblicato e poi eliminato l'intervento di Rafa Leao su Lozano come se fosse una diagonale difensiva perfetta. Poi ha eliminato tutto: cos'è, si sono accorti all'improvviso che forse avevano inneggiato ad un fallo clamoroso?

Tutto un grosso marameo, come in foto. Così la UEFA si è auto-inflitta uno sfottò quest'oggi attraverso il proprio SMM, che sui profili social di Instagram e Twitter aveva pubblicato il calcione di Leao a Lozano facendolo passare come grande diagonale difensiva. L'unico movimento diagonale che si è visto è stato però l'inversione a 180 gradi del malleolo di Hirving Lozano: un rigore solare come il cielo di Napoli a giugno. Che il social media manager sia estraneo al calcio e non conosca le regole del gioco ci pare un po' assurdo, per cui l'unica cosa che viene da pensare è una totale mancanza di rispetto e di umiltà. Come si può, a ripensarci, non fischiare quel rigore? E dopo quattro giorni, come si fa ad esaltare l'intervento di Leao come difensivamente encomiabile?

Non conoscere rigore

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A questo punto, per coerenza, che l'UEFA inneggi anche al calcione alla bandierina di San Siro, su cui addirittura alcuni addetti ai lavori (gli stessi che in tribuna stampa al Maradona hanno insultato colleghi napoletani, presi di mira?) avevano parlato di "eccessiva fragilità dello strumento" come se un'asta per un calcio d'angolo dovesse essere in titanio puro o come se fosse normale prendere a calci un oggetto del campo. Così, per gioco e goliardia. Ci aspettiamo dunque un post del maggior organo sovranazionale calcistico che sia anche a favore della leggerezza del giocatore portoghese (che, per carità, ha doti fisiche e tecniche in campo aperto spaventose ed è tra i migliori al mondo insieme a Vinicius, Martinelli, Kvaratskhelia, Neymar in quel ruolo), che magari sa vincere ma ha lo spirito di un bambino!Bravo nel calciare la palla e quanto gli strumenti da gioco! E le bottigliette! E chissà cos'altro! Di fatto, la figura barbina (noi sempre ci caliamo negli eufemismi) dell'UEFA rientra in quelle cose del calcio che non ci sappiamo/vogliamo spiegare e che ci fa all'unisono cantare - ancora - una domanda: ma perché diamine non si trova un modo per far sì che gli arbitri vadano davanti ad una tv, o lascino un comunicato stampa scritto, dove spieghino le decisioni controverse? Cosa diavolo si sono detti il VAR e Marciniak quando il direttore di gara della finale mondiale ha detto al suo collega al Maradona "Il 17 del Milan ha preso il pallone, secondo me"? Com'è possibile che la Federazione CONMEBOL argentina pubblichi su Youtube i dialoghi tra arbitro e VAR su un canale Youtube per quanto riguarda la Coppa Libertadores e che questo non sia possibile in Champions League? Troppe domande senza risposta, ma siamo sicuri che questo piccolo, subdolo atto o errore freudiano del Social Media Manager dei profili UEFA sia una risposta neanche troppo celata. È un atto di clamorosa presunzione.