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editoriali
EMPOLI, ITALY - APRIL 21: Giovanni Simeone, Matteo Politano and Giovanni Di Lorenzo of SSC Napoli react during the Serie A TIM match between Empoli FC and SSC Napoli at Stadio Carlo Castellani on April 20, 2024 in Empoli, Italy.(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
La sconfitta con l’Empoli ha sancito ufficialmente il fallimento della stagione del Napoli: da Garcia a Calzona, passando per Mazzarri, nessuno è riuscito a raddrizzare la situazione. Allora di chi è la colpa? Certamente dei calciatori che hanno avuto un drastico calo di rendimento rispetto allo scorso anno, ma non solo. La colpa è della società: e non si intende solo il presidente De Laurentiis, ma tutta la squadra. Da Meluso a Sinicropi, da Chiavelli a Bianchini: nessuno di loro ha compiuto una scelta giusta. Ecco allora che il possibile ritiro che aleggia sulla squadra dovrebbe riguardare davvero tutti.
Da qui a fine stagione devono avere il coraggio di guardarsi in faccia tutti e di assumersi le proprie responsabilità. Sì, De Laurentiis si è scusato qualche mese fa, ma non basta. Ieri è stato mandato davanti alle telecamere il povero Mazzocchi che neanche vede mai il campo. Lo stesso terzino ha portato i calciatori sotto la curva a prendersi fischi e contestazione dai tifosi. Capitan Di Lorenzo questa volta non ci ha messo la faccia in tv, forse perché sa di essere uno degli artefici di questo disastro. Non ha saputo tenere le redini dello spogliatoio fatto da bambini capricciosi che stanno già pensando al loro futuro altrove. Ebbene, Calzona un mese fa aveva detto “Non sono un mago, il tempo è poco”, ed ha ragione. Parole che assolvono lui e i suoi predecessori. Forse la macchia resta solo per Rudi Garcia, il migliore per rendimento, ma che ha la colpa di non aver capito la difficile situazione post-scudetto. Calzona non è David Copperfield, Mazzarri non era San Gennaro.
Ecco perché le colpe vanno distribuite tra tutti gli attuali componenti del Napoli, anche tra quelli che operano nell’ombra e che non hanno ricevuto i giusti oneri per lo scudetto, ma che non stanno neanche ricevendo le giuste critiche per questo disastro. Il ritiro s’ha da fare, ma Castel Volturno deve diventare una grande comune sessantottina. La mattina Starace deve bussare alle porte col suo caffè e deve servire anche De Laurentiis e tutta la sua schiera. Punire solo i calciatori sarebbe giusto, ma riduttivo. I tifosi devono essere moralmente risarciti per quanto accaduto: qualcuno forse si era illuso di poter ripetere l’annata scorsa, ma sono ben pochi. Tutti gli altri chiedevano solo di difendere quel tricolore con gli artigli, mettendoci un po’ di orgoglio: quello che è mancato a tutta la SSC Napoli in questa stagione. La New Era non deve riguardare solo le magliette, il film scudetto e i contenuti social prodotti, ma deve essere uno sprono per proiettare la società verso una dimensione diversa che non sia un vecchio carrozzone chiuso in se stesso.
A cura di Giovanni Frezzetti
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