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editoriali
Dalla Supercoppa di C allo scudetto del 2018: quanti sono i trofei scippati a De Laurentiis?
"Credo che il nostro ciclo vincente si sia aperto già tempo fa. Poi l'irregolarità costante ci ha penalizzato. Diciamo che qualche volta siamo arrivati secondi e mi sento di averne vinti altri di scudetti. Questo per me è lo scudetto dell'onestà che è la prima regola della mia vita". Queste le forti dichiarazioni del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, alla vigilia del terzo scudetto della storia azzurra, il primo dell'era post fallimento. Il patron azzurro rompe il muro dell'omertà ed esce allo scoperto sulle sue ambizioni di vittoria, sempre disilluse, fino a ieri. I torti subiti sono tanti, ma sono quattro i momenti chiave più clamorosi in cui gli arbitraggi sfavorevoli hanno di fatto scippato il Napoli di De Laurentiis della vittoria finale in campionato e di altri trofei in Italia e in Europa. Andiamoli a vedere nel dettaglio.
Il primo, sicuramente il meno importante dei quattro ma comunque simbolico, è la mancata vittoria della Supercoppa di Serie C1 contro lo Spezia nel 2006. Gli azzurri affrontarono i liguri, vincitori del girone A, in doppio match. La prima gara si disputò in trasferta e il Napoli di Reja impattò 0-0. Il ritorno al San Paolo terminò 1-1 e gli azzurri persero il trofeo a causa della regola del gol fuori casa (per fortuna oggi abolita). Il momento chiave è il 40° del secondo tempo: Sosa segna il gol del sorpasso, ma l'arbitro Orsato (sì, proprio lui) annulla per fuorigioco, il quale non poteva essere fischiato perché il difensore spezzino rimette in gioco l'argentino con un passaggio all'indietro. La partita finisce così e gli azzurri perdono la possibilità di vincere il primo trofeo dell'era De Laurentiis, anche se di minore importanza. Il secondo, sicuramente più famoso, è la Supercoppa Italiana del 2012 disputata a Pechino. La Juve superò il Napoli di Mazzarri per 4-2 ai tempi supplementari dopo un arbitraggio di Mazzoleni in cui furono applicati "due pesi e due misure". L'elenco delle contestazioni azzurre annoverava un rigore generoso concesso alla Juventus (contatto tra Fernandez e Vucinic), le due ammonizioni che portarono all'espulsione di Zuniga, ingiustamente punito per un fallo subito e non commesso, e a quella di Pandev per proteste. Per incoraggiare i calciatori per i torti subiti De Laurentiis portò la squadra in discoteca e che, dunque, non si presentò alla premiazione finale della medaglia d'argento da consegnare alla squadra sconfitta.
Il terzo episodio ha del clamoroso. Il Napoli di Benitez manca la finale di Europa League eliminato dal Dnipro con un 1-1 al San Paolo e un 1-0 per gli ucraini al ritorno. Gli ospiti pareggiano il gol di David Lopez all'andata con un gol di Seleznyov, clamorosamente in fuorigioco di mezzo metro: davvero difficile da non ravvisare. Al ritorno segna ancora l'attaccante ucraino con un incredibile fallo, non ravvisato, su Britos. Vibranti le proteste di De Laurentiis a fine partita che accusa apertamente la Uefa e Platini di non volere il club azzurro in finale per favorire la vittoria finale degli spagnoli del Siviglia. Cosa che puntualmente avvenne. Vittoria finale per 3-2 sul Dnipro. L'ultimo episodio è quello più recente. Quello dello scudetto perso "in albergo" nel 2018 dal Napoli di Sarri. La squadra di quella stagione è quella che ha fatto più punti in un campionato nella storia azzurra ed è quella con il punteggio più alto a non aver vinto lo scudetto. Gli uomini di Sarri, grazie al gol vittoria di Koulibaly al 90°, si portarono a un solo punto dalla Juve riaprendo il campionato. Ma fu richiuso subito in Inter-Juve, disputata una settimana dopo. Orsato, ancora lui dopo 12 anni, si rese protagonista di una arbitraggio davvero clamoroso. Espelle Vecino per fallo su Mandzukic, ammonendo giustamente l’interista, ma poi inspiegabilmente, contravvenendo al Protocollo VAR, si reca al monitor per rivedere l’episodio e quando ritorna sul campo da gioco espelle l'uruguaiano. Poi ammonisce giustamente lo juventino Pjanic per proteste, ma lo grazia due volte dal secondo giallo: prima per un pestone a Rafinha e poi per un intervento a gamba tesa e col pugno sul petto di Rafinha, non andando a rivedere l'azione al VAR come fatto in precedenza per Vecino. Poi nega anche un rigore all’Inter per fallo di Barzagli su Icardi ma neanche stavolta ricorre al VAR. Annulla un gol di Matuidi in netto fuorigioco, solo grazie all'ausilio del VAR. La Juve espugna il Meazza 2-3 nel finale con l'Inter ridotta in dieci per settanta minuti e il Napoli non ci crede più. Infatti, esce sconfitto dal Franchi di Firenze per 3-0 e dice addio al sogno tricolore. Ma per fortuna la Storia ha voluto una data: 4 maggio 2023, che ci ripaga di tutti i torti subiti in questi anni. Forza Napoli sempre.
A cura di Domenico D'Ausilio
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