Calcio Napoli 1926
I migliori video scelti dal nostro canale

Come giocherà il Napoli?

La rivoluzione di “magic” Spalletti: a Lobotka le chiavi del Napoli, Elmas il jolly tuttofare

NAPLES, ITALY - AUGUST 18: Luciano Spalletti of Napoli during an SSC Napoli training session on August 18, 2021 in Naples, Italy. (Photo by SSC NAPOLI/SSC NAPOLI via Getty Images)

Oggi riparte il campionato: il lavoro estivo è servito al tecnico toscano per dare la sua impronta al Napoli

Giovanni Frezzetti

Riparte la Serie A, riparte il campionato del Napoli. Dopo la deludente conclusione della scorsa stagione, la gara col Verona ha lasciato una ferita ancora aperta, Luciano Spalletti è diventato il condottiero di una squadra, di base uguale a quella dello scorso anno, chiamata al riscatto. Il tecnico ha lavorato intensamente nel ritiro estivo, a Dimaro prima e a Castel di Sangro poi, dando agli azzurri una prima impronta del suo credo calcistico. Si ripartirà dal 4-3-3, forse per necessità vista l'assenza di Demme. Questa squadra ha tanto da dare, ma ha ancora alcuni aspetti "spallettiani" da assorbire e su cui lavorare.

Spalletti riparte dal 4-3-3: il suo Napoli ha tante soluzioni tattiche

 (Photo by SSC NAPOLI/SSC NAPOLI via Getty Images)

Dunque, per ora mister Spalletti farà giocare il suo Napoli col 4-3-3. L'improvviso k.o. di Demme ha sparigliato i piani del tecnico che, in questa fase, preferisce schierare una squadra più corta e compatta. Dai giorni di ritiro sono emersi tanti indizi sull'impronta che l'allenatore toscano vuole dare ai suoi uomini.

L’idea iniziale del 4-2-3-1 si è subito trasformata in un 4-3-3 con l’utilizzo di Lobotka da mediano (tra i centrali difensivi in costruzione, davanti alla difesa in non-possesso) e il cambio di posizione di Zielinski da sottopunta a mezzala. Il rischio di allontanare troppo il polacco dalla porta dovrebbe essere compensato dall’atteggiamento aggressivo che Spalletti chiede alla squadra: pressing immediato per la riconquista, a partire da Osimhen, cinque uomini ad attaccare e cinque a proteggere, 4-1-4-1 in fase di non possesso, squadra corta e “alta” per non concedere spazi tra le linee. Il successo di fine luglio sul Bayern Monaco contava poco, ma è stato un buon segnale su cui costruire queste basi e il resto della preparazione. 

La costruzione dal basso ci sarà: l'impostazione è stata provata anche con la difesa a tre, o meglio a "tre e mezzo". Proprio come nella sua seconda avventura alla Roma, Spalletti vuole affidare la costruzione a difensori dai piedi buoni e a terzini in grado di abbassarsi e stringersi per iniziare l'azione o in grado di sganciarsi in avanti a tutta fascia: in questo appare fondamentale il ruolo di Di Lorenzo. Poi, sarà sicuramente d’aiuto Juan Jesus, che da centrale potrà costruire col suo mancino, o in alternativa potrà adattarsi a fare il terzino. Anche Di Lorenzo e Zanoli, destri naturali, sono stati provati sulla sinistra e all’occorrenza potranno tappare i buchi lasciati da Mario Rui e Ghoulam. In questa costruzione sarà fondamentale anche il portiere: Spalletti, infatti, ha lavorato personalmente con Meret per migliorarlo nel gioco con i piedi. Il tutto avverrà sulla falsariga della scorsa stagione, ma con una maggiore verticalità.

Proprio da questo punto di vista, durante la preparazione estiva, poi, è saltato all'occhio il ruolo di Lobotka: allo slovacco sono state date in mano le chiavi del centrocampo azzurro. Stanislav sembra un calciatore nuovo, voglioso di riscatto. Infatti, è stato una delle sorprese del ritiro del Napoli e da lui ci si aspetta una riconferma nelle gare ufficiali. Lobotka avrà il compito di dare alla squadra quella verticalità che richiede Spalletti. In questo schema, le mezzali su cui il tecnico sembra voler puntare in questa fase sono Zielinski ed Elams. Il polacco è chiamato a svolgere gli stessi compiti di quanto viene schierato da sottopunta: insomma, deve inserirsi e sostenere Osimhen in fase d'attacco. Il macedone, invece, sembra essere il vero e proprio jolly di questo Napoli. Elmas è stato schierato a centrocampo, ma sembra che il tecnico possa affidargli, a gara in corso, anche il ruolo di sottopunta o di esterno.

Poi c'è il pressing: Spalletti ha lavorato tantissimo sulla pressione di squadra. Tutti compatti per recuperare il pallone già nelle trequarti avversaria. In questo saranno fondamentali gli esterni e la punta. Difatti, durante il ritiro il tecnico toscano ha lavorato molto con Osimhen per questa soluzione. Insigne e Politano (anche Lozano) sono già abituati a questo compito e continueranno a farlo. In fase d'attacco, invece, Spalletti ha lavorato molto sugli scambi rapidi e sugli inserimenti in area di rigore. Le amichevoli, soprattutto l'ultima con il Pescara, hanno mostrato tutta la potenza di fuoco dell'attacco azzurro.

Certo, ci sono anche dei punti deboli su cui lavorare ancora: su tutti i calci piazzati. Il Napoli ha sofferto molto durante le uscite amichevoli, nonostante Spalletti in allenamento abbia lavorato molto sugli schieramenti sulle palle inattive. Con il tempo sicuramente verrà in qualche modo “coperto” il tallone d’Achille azzurro. Nonostante ciò, il Napoli è rimasto imbattuto nelle amichevoli estive ed ha subito solo 2 gol: uno contro il Wisla Cracovia per un errore di impostazione di Rrahmani; l’altro contro l’Ascoli per un errore di Mario Rui (e in parte Koulibaly) sugli sviluppi di un calcio d’angolo.

In vista della sfida di stasera contro il Venezia ci sono tutti gli elementi per vedere replicate alcune delle situazioni tattiche sopracitate. Il campionato è cominciato ed il Napoli di Spalletti è pronto. Come ha affermato il tecnico ieri in conferenza: "Lamentarsi è da sfigati. Noi siamo consapevoli della nostra forza". E allora il battesimo del fuoco si avvicina: gli azzurri dovranno dimostrare di aver assorbito i dettami tattici e saranno chiamati a cominciare questa nuova stagione col piede giusto.

A cura di Giovanni Frezzetti

© RIPRODUZIONE RISERVATA

tutte le notizie di