Luciano Spalletti è il nuovo allenatore del Napoli: parte il nuovo progetto di De Laurentiis, che l’ha annunciato con il suo consueto tweet. Il tecnico toscano porterà all’ombra del Vesuvio il suo marchio di fabbrica: il 4-2-3-1 con la difesa a “tre e mezzo” e senza esterni a piede invertito. Analizziamo i possibili scenari tattici legati al nuovo allenatore azzurro.
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Spalletti a Napoli porterà il suo marchio di fabbrica: ecco il 4-2-3-1 con la difesa a “tre e mezzo”
Luciano Spalletti è il nuovo allenatore del Napoli: parte il nuovo progetto di De Laurentiis, che l’ha annunciato con il suo consueto tweet. Il tecnico toscano porterà all’ombra del Vesuvio il suo marchio di fabbrica: il 4-2-3-1 con la...
Spalletti è il nuovo allenatore del Napoli: come giocheranno gli azzurri?
Dunque, Spalletti dovrebbe dare continuità dal punto di vista del modulo, il 4-2-3-1, all’era Gattuso. Il tecnico toscano negli anni ha affinato ed evoluto il suo marchio di fabbrica. In particolare, quando è tornato alla Roma ha iniziato a far giocare la sua squadra con una finta difesa a 4: ovvero costituita da tre difensori centrali di ruolo di cui uno, giocando come terzino, una volta effettuata la cosiddetta uscita dal basso, veniva a stringersi accanto ai due centrali, permettendo così la spinta del terzino opposto. Per fare un esempio pratico con gli attuali calciatori del Napoli, Spalletti potrebbe giocare con Koulibaly come terzino destro per effettuare questa sua variante tattica e liberare sulla sinistra la spinta di un terzino offensivo come Ghoulam.
Dunque, il gioco di Spalletti si sviluppa con la ormai famosa costruzione dal basso, con una manovra abbastanza veloce e diretta. Grazie al gioco palla a terra e ai cambi di gioco si cerca, così, di sfruttare al massimo le fasce laterali. In particolare, le catene esterne vengono sfruttate grazie alle sovrapposizioni dei terzini e alle triangolazioni con i mediani. Il tutto, in fase di non possessi, si traduce in un solido 4-4-1-1. Un’altra peculiarità, vista in particolare nei due anni all’Inter, è lo sfruttare i cross e non utilizzare i cosiddetti esterni a piede invertito. Per intenderci, il Napoli in questa stagione ha schierato Politano (mancino) a destra e Insigne (destro) a sinistra. Probabilmente, vista l’efficacia dell’attacco del Napoli la scorsa stagione, Spalletti farà una deroga a questo suo dettame tattico lasciando Insigne e Politano ai rispettivi posti.
Spalletti continuerà il lavoro tattico di Gattuso: da dove ripartire e cosa manca a questo Napoli?
Spalletti è un nome che da tempo piace al presidente De Laurentiis, ma ora lo è ancora di più. Il tecnico toscano è l’ideale per raccogliere l’eredità tattica di Gattuso e per guidare una rosa costruita sul 4-2-3-1. Infatti, questo modulo ha fatto definitivamente esplodere Zielinski che nel ruolo di trequartista sembra aver trovato la sua dimensione. Altro punto fermo saranno gli esterni d’attacco, fondamentali nel gioco di Spalletti. Lozano, Insigne e Politano calzano a pennello nel suo gioco. Anche a centrocampo la coppia Fabian Ruiz-Demme sembra combaciare col gioco del tecnico toscano. Su Osimhen non c’è da discutere. Dove bisognerà intervenire, vista l’analisi tattica fatta sopra, è sui terzini. Spalletti avrà bisogno al Napoli di calciatori di gamba, bravi anche tecnicamente 3 in fase offensiva: per intenderci Emerson Palmieri, già allenato dal toscano alla Roma e calciatore nel mirino di Giuntoli da diversi mesi, sarebbe perfetto per il suo gioco. Insomma, la strada sembra tracciata e solo il tempo ci saprà dire se il nuovo Napoli riuscirà a mantenere le crescenti aspettative che circolano tra i tifosi e gli addetti ai lavori.
A cura di Giovanni Frezzetti
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