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editoriali

Spalletti: le sue vincenti strategie nei cambi (e nei non-cambi)

Emanuela Castelli

Sensazioni da bordocampo

La forza di un allenatore è nel saper leggere i momenti della gara e correre ai ripari: in questo, Spalletti pare insuperabile

Spalletti è il punto di forza del suo Napoli. Che vince con i cambi e con l'assenza di cambi. Le scelte di Luciano si stano rivelando perfette

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L'allenatore studia i suoi durante le partite. Ne percepisce paure e convinzioni. Ne decifra stati d'animo e condizioni. Un buon allenatore sa leggere le tante partite che ci sono nello stesso match e sa adattare la sua squadra ai vari momenti della gara. I cinque cambi a disposizione permettono di cambiare pelle e volto alla squadra, di renderla più tonica ed arrembante. E spesso sono proprio i cambi a determinare l'esito delle partite. Luciano Spalletti sta vincendo e convincendo proprio con i suoi cambi. O, al contrario, quando sceglie di non cambiare: è successo contro lo Spezia, quando ha deciso di tenere in campo un Raspadori che aveva sbagliato praticamente tutto. Ed è stato ripagato dal gol vittoria dello stesso calciatore. E' successo contro la Roma, domenica, quando ha deciso di tenere in camp Osimhen, nonostante avesse sbagliato qualcosina e non fosse comunque riuscito a modificare l'inerzia della gara: anche qui, gol del nigeriano per ripagare Spalletti della fiducia accordatagli e tre punti a casa. Ben 6 i punti guadagnati da Spalletti, confermando calciatori che non erano parsi incisivi durante il match. Merito enorme, quello del tecnico di Certaldo, capace di leggere le gare come pochi, senz'altro. Ma anche di sentire umori e sensazioni dal campo. Un dialogo fatto di parole e di sguardi con i suoi giocatori, e l'immediata intuizione della mossa giusta da fare per indirizzare il match sui binari desiderati.