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editoriali

Trovare la propria dimensione anche da “seconda scelta”: che lezione da Simeone!

Giuseppe Ferrara

In un Napoli totale spicca la figura di Giovanni Simeone. L'amore dimostrato alla maglia sarà sempre ricambiato dalla società e dai tifosi partenopei

L'affare estivo è stato lungo, quasi estenuante sia per il Napoli che per Giovanni Simeone. Proprio quando nessuno se lo aspettava, Aurelio De Laurentiis (con una delle sue mosse di mercato) si è assicurato le prestazioni dell'ormai ex Hellas Verona. Le qualità sono risapute, ma il giovane attaccante oltre alla sua classe ha insegnato qualcosa a tutti noi. La sua storia in azzurro è appena cominciata, ma c'è già la certezza che nel futuro il colore della sua maglia non cambierà.

Amore

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Nella vita, così come nel calcio occorre trovare la propria dimensione. Che piaccia oppure no, si tratta di una delle affermazioni più veritiere di sempre. Purtroppo, senza la "pace" mentale non sarà mai possibile essere protagonisti. Il discorso è facilmente collegabile a Giovanni Simeone. Quando è stato acquistato dal Napoli sapeva già di essere una "seconda scelta" eppure non ha mai mollato la presa. Averla vinta su un certo Victor Osimhen è altamente improbabile, ma il duro lavoro ripaga sempre. A piccoli passi, il figlio d'arte ha "colpito" il popolo azzurro e di certo non solo per le sue reti pesanti. Quello che tutti noi abbiamo intravisto fin dall'inizio è stata la "voglia". Essa è indispensabile, in qualsiasi settore o campo si andrà ad analizzare. L'attaccante è sembrato desideroso di vestire la maglia partenopea (aspetto da non sottovalutare nel calcio moderno). Infatti, l'abbraccio riservato dai tifosi non è stato da meno. In pochi mesi è riuscito a diventare uno dei beniamini, che nel bene o nel male viene sempre elogiato dai sostenitori. Oltre l'aspetto calcistico, spesso il lato umano dei protagonisti "stupisce" chi osserva dall'esterno ed è proprio quanto accaduto con il neo acquisto. La lezione impartita dal classe 1995 è chiara: dimostra amore e riceverai altrettanto.

Riscatto

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Quando Simeone è diventato un calciatore del Napoli non aveva bisogno di riscattarsi. Dopo anni bui, era già riuscito a rilanciarsi all'Hellas Verona con un'annata d'oro. Invece, però questa parola è compresa nel suo contratto. Infatti, la dirigenza si è assicurata le prestazioni del calciatore con un prestito oneroso per la cifra di 2.5 milioni di euro. Non si tratta di una mancanza di "fiducia", ma semplicemente di cautelarsi viste le sorprese "improvvise" che il calcio come la vita riserva. L'acquisto definitivo ed obbligatorio scatterà in due casi: qualificazione in Champions League (pura formalità) e quota venti gol in campionato. Le reti in Serie A sono tre, ma nettamente più pesanti rispetto a tante altre. Qualcuno di voi si chiederà: ci sono dubbi sul riscatto? No. La società è molto entusiasta dell'argentino, e fa bene. Mettere in discussione un individuo del genere sarebbe pura blasfemia. Lo spazio a disposizione non è molto, ma l'attaccante non smette mai di lavorare duramente e sa come farsi trovare pronto. Tali caratteristiche non appartengono a chiunque. Per qualcuno sarebbe molto più semplice "lamentarsi" con il tecnico e rompere o quasi gli equilibri dello spogliatoio. Il "Cholito" non è quel tipo di ragazzo, resta in silenzio ed aspetta il suo momento. Va infatti ricordato, che se il Napoli vanta la prima posizione in classifica, tanto lo si vede anche al ragazzo di Buenos Aires. Quindi, oltre ad essere forte dal punto di vista calcistico, riesce ad esserlo anche mentalmente. Detto ciò, il fatidico riscatto Simeone l'ha meritato e senza l'aiuto di nessuno. Ora più che mai è chiamato ad essere parte integrante di un gruppo che continua a sognare.

Custodire i sogni

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Giovanni Simeone aveva un sogno: segnare in Champions League. Tale traguardo è stato possibile con il Napoli all'esordio contro il Liverpool. Tutti ricorderanno il bacio al trofeo tatuato sul braccio. L'azione parla da sé, non bisogna analizzarla. L'argentino non ha mai mollato, anche quando è stato "piazzato" in molti club diversi. L'unica cosa che ha fatto è stata quella di non rinunciare, mai e poi mai. Quindi, il suo comportamento potrebbe essere d'esempio per molti ragazzi. Le difficoltà saranno tante, tantissime ma i perdenti abbandonano. L'attaccante proveniente dal nulla più totale, ci lascia un gran lezione in eredità. Chiunque può raggiungere obiettivi che sembrano irraggiungibili. Simeone ci ha dimostrato ancora una volta che i limiti, come le paure, sono spesso soltanto delle illusioni.

 

A cura di Giuseppe Ferrara