editoriali

Quanto ci sei mancata “cara” Serie A: assieme al calcio ripartono i sogni dei club

Giuseppe Ferrara

Dopo lo stop forzato, la Serie A è pronta a ripartire. Il nuovo inizio sancirà i club protagonisti e porterà con sé i sogni delle venti squadre partecipanti

Manca sempre meno: tra ventiquattro ore il calcio italiano tornerà e lo farà col botto. Il primo match sarà Salernitana-Milan, ma non in ordine di importanza. In questo senso la scena l'hanno rubata Inter e Napoli con un big match che potrebbe chiudere la corsa scudetto o riaprirla del tutta. In questi casi, a tutti gli spettatori e tifosi non resta che incitare e gioire per le prodezze dei propri idoli.

Un nuovo inizio

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51, un numero che tanti tifosi hanno "odiato". Cinquantuno sono stati i giorni di stop per la Serie A, che a causa di un Mondiale del tutto "nuovo" ha interrotto le domeniche italiane per fare spazio alle nazionali. Il tempo di quest'ultime è ormai finito ed un nuovo capitolo è alle porte. Il campionato torna in scena il prossimo 4 gennaio e da allora non si fermerà più. Gare ravvicinate, scontri epici e tanto altro. Il programma è molto vasto, ma siamo solo all'inizio. Il girone d'andata non è ancora giunto al termine ed i calcoli risultano essere troppo precoci. Nella prima parte, noi tutti, abbiamo visto un Napoli brillante, senza punti deboli e quasi sempre impeccabile. La squadra di Spalletti ha consolidato il primo posto in classifica, anche se la missione più difficile ripartirà da San Siro. Lo stop ha dato spazio al mondo intero di esprimersi, ma i rispettivi club hanno continuato a lavorare. Chi più e chi meno, tutti hanno cercato di ridurre il gap con gli azzurri. Se l'obiettivo è stato raggiunto nessuno può dirlo, lasciamo la parola al campo che da sempre è l'unico in grado di giudicare l'operato.

Riparte il giro d'Italia: San Siro prima tappa

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Il giro d'Italia è pronto a ripartire. No, non stiamo parlando di quello in bicicletta. Questo è diverso, avviene con aerei, pullman e non solo. Con sé porta tanta pressione e timore di perdere quello che fin qui si è costruito. Sarebbe antisportivo non ammettere che il Napoli avrà addosso molta "paura". Di certo non riguarderà gli avversari, ma sarà timore di deludere un popolo intero. Alla Corte del Vesuvio non si fa altro che parlare di calcio e per i meno scettici anche di scudetto. Le carte in regola ci sono tutte, ma ora la palla passa ai calciatori. Tantissime sono le volte che i partenopei si son avvicinati alla vetta ed altrettante quelle in cui non l'hanno agguantata. La musica sembra essere cambiata e porta con sé un'ondata di felicità per un percorso che almeno al momento, ha dell'incredibile. Il match del 4 gennaio contro l'Inter non sancirà la vincitrice, ma di certo stabilirà la vera forza degli azzurri. Una possibile sconfitta a San Siro non modificherebbe la consapevolezza dei proprio mezzi, ma potrebbe "destabilizzare" un gruppo fin qui parecchio compatto. Il terrore che si respira è ben giustificato. L'unico difetto dei ragazzi di Spalletti potrebbe essere quello di non essere abbastanza pronti a gare "determinanti", ma solo il rettangole verde potrà sancire la preparazione (anche mentale) di uomini fin qui senza alcun punto debole.

Il momento della verità

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Non ci saranno più scuse. La squadra che guiderà la classifica sarà senza dubbio quella più preparata, proprio come lo è stato il Napoli fin qui. Il momento della verità è ormai arrivato e non lascia scampo a nessuno. La seconda parte di stagione è sempre quella più insidiosa, forse perché è quella che dà giudizi (buoni o cattivi che siano). Il girone di ritorno è simile al secondo quadrimestre (per citare i tempi scolastici). Proprio quello in cui sei chiamato a dare tutto te stesso e dimostrare di poter essere in grado di diventare grande. La stessa missione spetta ad un Napoli ormai pronto ad essere tra i top club. Qualsiasi cosa accada nel nuovo anno sarà ben accetta e qualunque sconfitta non potrà mai cancellare il percorso degli azzurri. Cambieranno gli stadi, le squadre ed i rivali, ma ciò che resterà per sempre sarà la voglia di un gruppo nato per compiere delle imprese meravigliose. 

 

A cura di Giuseppe Ferrara