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TURIN, ITALY - DECEMBER 05: AS Roma coach Rudi Garcia during the Serie A match between Torino FC and AS Roma at Stadio Olimpico di Torino on December 5, 2015 in Turin, Italy. (Photo by Luciano Rossi/AS Roma via Getty Images)
Subentrare al posto di un allenatore bravo e vincente come Luciano Spalletti non è facile. Il compito diventa ancora più arduo se ciò accade in una piazza come Napoli dove, pochi mesi fa, il tecnico toscano ha conquistato uno Scudetto che sfuggiva agli azzurri da ben trentatré anni. Ed allora diventa quasi comprensibile che, in una città umorale come questa, la nomina di Rudi Garcia possa spezzare in due un'intera tifoseria. C'è chi lo ama e chi lo odia, nessuna via di mezzo. La medesima aria si respirava il 29 maggio 2021, data in cui Luciano Spalletti fu nominato nuovo tecnico del Napoli e lo stesso anche nell'estate 2022, quando De Laurentiis decise di rifondare la rosa cedendo (lasciando andare) le colonne portanti della squadra. E alla fine, nonostante tutti i dubbi, gli azzurri si sono laureati Campioni d'Italia. Forse c'è qualcuno che soffre di memoria corta...
Cerchiamo di analizzare in maniera intelligente l'arrivo di Rudi Garcia sulla panchina del Napoli, senza lasciarci influenzare da simpatie o antipatie. Aurelio De Laurentiis avrebbe potuto scegliere fra tantissimi allenatori di alto profilo (Luis Enrique era sicuramente il profilo più gradito dalla tifoseria) ma che, a conti fatti, non hanno avuto il coraggio di affrontare una sfida come quella che offriva il Napoli. Invece, Rudi Garcia ha mostrato los huevos, facendosi carico di una panchina che scotta più che mai. La sua voglia di vincere, di portare ancora più in alto il nome del club partenopeo hanno prevalso su qualsiasi timore o paura. Sangue freddo, ambizione e voglia di stupire: questa la ricetta dell'allenatore transalpino per ribaltare il tavolo e vincere i pregiudizi della piazza azzurra. Gli stessi pregiudizi che davano per inadatto Luciano Spalletti al suo arrivo, o che prevedevano un settimo-ottavo posto per il Napoli la scorsa estate. Parlando di campo invece, il tecnico francese è un uomo intelligente e dalla forte identità tattica, capace sia di preparare bene le partite che di cambiarle a gara in corso, oltre ad adattarsi molto velocemente all'avversario. Sul lato umano, cosa vogliamo aggiungere che non si sappia già? Un comunicatore eccezionale, un tecnico carismatico e dalla forte personalità, in grado di entrare in sintonia con ambiente e spogliatoio. Dal punto di vista di chi vi scrive, se c'è un uomo che può superare questa titanica sfida è Rudi Garcia. Consapevolezza e violino in valigia Mister, il viaggio comincia adesso!
A cura di Raffaele Troiano
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