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NAPLES, ITALY - OCTOBER 12: Giacomo Raspadori of SSC Napoli celebrates after scoring the second goal during the UEFA Champions League group A match between SSC Napoli and AFC Ajax at Stadio Diego Armando Maradona on October 12, 2022 in Naples, Italy. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
Giacomo Raspadori ed il suo impatto travolgente nel Napoli di Luciano Spalletti
Il numero 81 azzurro scala le classifiche, segna gol e traguardi: semplicemente inarrestabile. Arrivato tra lo scetticismo generale per il costo del cartellino ritenuto dai più sproporzionato al suo reale valore tecnico, Raspadori ha risposto ai dubbi a suon di gol e primati. E sembra non volersi fermare più: è il primo italiano nella storia ad aver segnato quattro reti nelle prime tre partite disputate nella massima competizione europea. E', poi, il terzo italiano a trovare la via del gol nelle prime tre partite disputate in CL, dopo Del Piero e Ravanelli (non proprio due giocatori qualsiasi!) ed è il terzo calciatore del Napoli a segnare per tre partite consecutive della Grande Coppa dopo Mertens (nel 2020) e Insigne (nel 2018). Eppure, la sensazione è che si trovi solo all'inizio di un percorso ancora tutto da scrivere. E vuole scriverlo, con il desiderio di limitare al massimo gli errori, proprio come chiede Luciano Spalletti. Perché anche dopo la bella vittoria contro l'Ajax e la qualificazione agli ottavi di Champions con due turni di anticipo, Giacomo Raspadori riesce a trovare errori ed imperfezioni in questo Napoli. E lo fa con l'umiltà dei grandi. E con l'efficacia comunicativa dei letterati. Pacato, posato, finanche elegante dialetticamente. Sereno: non cede alle lusinghe dell'unanime incoronazione. Piuttosto vuole lavorare sodo, senza deconcentrarsi, senza permettere ai comodi allori delle prestazioni esorbitanti di questi due mesi di avvilupparlo nella pigrizia del "già-acquisito". Perché il Napoli di Spalletti è solo agli inizi: non ha vinto ancora nulla, non ha fatto ancora nulla. C'è una stagione da incoronare, un sogno da continuare a sognare. "Testa bassa e lavorare". Sì, proprio così.
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