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La solidità e l’umanità rara del buon Ranieri, con un Cagliari camaleontico e imprevedibile

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Contro il Napoli, il Cagliari di Ranieri cercherà di mantenersi sulla scia di un entusiasmo contagioso, ri-nato dopo il gol di Lapadula al Sassuolo oltre il 90esimo. Approfittando dei "lavori in corso" al Maradona
Mattia Fele
Mattia Fele Editorialista 

Il Cagliari di Ranieri proviene da una serie di risultati ballerini, ma sta iniziando ad essere una squadra solida e abbastanza viva per tentare di restare in Serie A. Attualmente i 13 punti in 16 partite sono sicuramente un ritmo da salvezza sofferta, anche se - va detto - ormai i 40 punti sono ben oltre il tetto oltre cui si resta in massima serie. Dopo l'ultima gara, vinta all'ultimo secondo con gol di Lapadula (sempreverde), i sardi sono attesi dallo scoglio Napoli: terza trasferta difficile di fila dopo Lazio e Juventus. Tre gare da cui uno come Ranieri chiederà comunque il massimo dei suoi, pur rispettando incredibilmente l'avversario e la piazza come dichiarato nella conferenza commovente pre-gara. Incredibile la linea netta che esiste a livello umano tra questo allenatore e la restante parte (anche, soprattutto quelli più blasonati) del nostro campionato.

Camaleontici

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Ranieri contro il Sassuolo ha scelto la compattezza di un fermo 4-4-1-1. Nella giornata precedente un 3-4-2-1, contro la Juventus un 4-2-3-1 per dar fastidio alla linea a 5. Questo dà l'idea di un tecnico che ha realmente inculcato ai suoi la mentalità del singolo giocatore che conta, a seconda del sistema che venga lui imposto. Il Cagliari sa in qualche maniera cambiare restando sempre lo stesso. Anche su questo Ranieri ci dà una lezione: questi numeretti servono solo per le lavagnette tattiche di pre-gara. In campo ci vogliono princìpi buoni, saper aggredire la partita, lottare sui duelli e poi rifinire qualitativamente. Il Cagliari - va detto - non sempre ci riesce ma non è tra le squadre più limitate di questo campionato. La risalita veloce e feroce in Serie A ne è la prova, anche se arrivata in modo clamoroso e con l'esperienza di uno come Leonardo Pavoletti, sempre complesso da marcare in area di rigore specie dopo che le linee si sfilacciano. Con un mercato anche piuttosto oculato e distinto, alla ricerca di talenti low cost, il Cagliari sta provando a costruirsi in vista di un futuro quanto meno solido. Non sarà semplice intanto affrontare un Napoli che pare aver ritrovato o comunque voglia ritrovare una certa solidità di squadra, quantomeno sull'aspetto difensivo.


La stella

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Oltre alla grandissima fame di Pavoletti e Lapadula, è interessante oggi citare Luvumbo. Un calciatore imprevedibile, un po' indisciplinato, talvolta all'apparenza un po' scoordinato ma in realtà molto pericoloso. È veloce e ricorda il primissimo Osimhen nel non riuscire mai ad inquadrare le sue giocate: può girarsi e tirare, può dribblarne un paio e trovare un compagno perfettamente in area di rigore, come può sbagliare un gol clamoroso dinanzi alla porta. Ranieri non lo schiera sempre titolare, forse sapendo anche quanto possa essere utile a partita in corso, ma è sicuramente uno di quelli che il Napoli dovrà attenzionare perché bravo a non fornire punti di riferimento a una difesa attualmente in "lavori in corso" dopo il passaggio da Garcia a Mazzarri (che è un ex, ndr).

Di Mattia Fele

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