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editoriali

Scandalo al Maradona: sono ammesse le bombe assassine dei laziali ma non gli striscioni

Giovanni Ibello

Ragazzo portato d'urgenza in ospedale: è l'occasione per riflettere sulla gestione dei tifosi

"Ciò a cui ho assistito ieri allo Stadio Maradona,aldilà del risultato sportivo,mi ha ancora una volta lasciato sbigottito. In queste ore tanti ancora una volta mi stanno chiedendo di spendermi per dar voce a ciò che da molto tempo vediamo nell'impianto di Fuorigrotta e che sta assumendo contorni grotteschi. Com'è possibile che la Questura in primis e gli organi di controllo vietino ai tifosi Napoletani di introdurre bandiere,megafoni,bottiglie d'acqua e quant'altro possa pregiudicare l'incolumità dei presenti, ammesso che tutto ciò lo sia,e si assista invece,ancora una volta in maniera inerme,all'atteggiamento di una tifoseria ospite che introduce vessilli,fumogeni e finanche petardi che provocano ciò che poi ieri ha portato anche al ferimento di un tifoso Partenopeo.....

È mai possibile che vengano usate due pesi e due misure? E l'aspetto puramente sportivo,che da tifoso prima che da Istituzione mi sento di sottolineare e che dovrebbe essere di gioia,colore e passione non viene invece"mortificato" da regole così stringenti e disuguali???!! Invierò una nota ufficiale a chi di dovere per cercare un confronto come sempre franco,costruttivo e leale perché qualcuno mi/ci spieghi cosa sta accadendo al Maradona. Così non funziona abbiamo il DIRITTO ad avere delle risposte che garantiscono la sicurezza ma anche il divertimento. Napoli città,i suoi giovani e la sua enorme vitalità in questo momento storico, meritano altre strategie. Meritano venga considerata l'enorme mole turistica che tutto ciò sta generando,oltre al flusso già presente negli ultimi anni,con bandiere Coreane,Giorgiane e i tanti seguaci che frequentano gli spalti e che generano altro indotto. Dobiamo tutti remare nella stessa direzione nell'unico e sommo interesse della nostra Napoli!".

Ragazzo portato d'urgenza in ospedale: è l'occasione per riflettere sulla gestione dei tifosi

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Sono le parole di Luigi Musto, consigliere comunale e presidente della commissione poliche giovanili e lavoro. Registriamo il suo disappunto, un disappunto che obiettivamente non può non trovare riscontri e massima condivisione. La questione delle curve e, più in generale quella della gestione tifoseria ospite, destano più di qualche perplessità (tanto per usare un eufemismo). E' assurdo che i tifosi del Napoli non possono portare allo stadio striscioni e vessilli mentre i tifosi ospiti possono varcare i cancelli di Fuorigrotta con petardi, bombe carta e fumogeni. Proviamo a spiegarci meglio con un esempio ancora più calzante,u un qualcosa a metà tra immaginazione e un inquietante fatto di cronaca: un ragazzo vuole entrare allo stadio con una bottiglina d'acqua ma non può, gliela sequestrano ai tornelli. Un'ora dopo, quello stesso ragazzo raccoglie una bomba inesplosa e finisce d'urgenza in ospedale. Non serve aggiungere altro. E' una situazione ridicola e chi ha sbagliato deve pagare. Lo pretendiamo, anche alla luce delle misure restrittive prese in precedenza, quelle stesse misure che hanno condizionato un intero popolo (che mai come quest'anno sta sognando a occhi aperti). Chi di dovere prenda nota di questa distorsione surreale e ponga rimedio. Non è possibile registrare queste disparità così come l'assoluta inadeguatezza di norme che non rispecchiano il senso di giustizia. Sono tanti i tifosi del Napoli che hanno rinunciato a trasferte trionfali per colpa di qualche imbecille.

A cura di Giovanni Ibello