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editoriali

Questo Napoli ha le caratteristiche di un serial killer

Giovanni Frezzetti
Giovanni Frezzetti Caporedattore 
Freddo, cinico e spietato: ma il Napoli può (e deve) ancora crescere

Un primo tempo in cui carbura come un diesel ma è freddo, cinico, spietato: questo è stato il Napoli contro il Monza. La squadra di Conte incarna le esatte caratteristiche di un serial killer, quelle elencate sopra. Ma è già un cecchino infallibile? No, calma ad esultare. Gli azzurri sono primi, m la strada per diventare Jack lo squartatore del 2024 è ancora lunga.

Questo Napoli ha le caratteristiche di un serial killer

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Il Napoli ha dimostrato di avere il piglio della grande squadra: 10 minuti di fuoco per cucinare l'avversario e lasciarlo alle corde. Poi saper soffrire quando serve, come nel secondo tempo. Però, è stato necessario quel cambio modulo, il 5-4-1, che non è proprio da serial killer: ma ci può stare, la squadra era momentaneamente in difficoltà. Ecco che dicevamo che la strada è ancora lunga. E allora in cosa si può migliorare? Sicuramente nella forma fisica che può crescere nell'arco della stagione, ma anche in quell'istinto omicida sotto porta. Col Monza andava messa la partita in ghiaccio, sul 3-0, così da non lasciare più speranza di una rocambolesca rimonta ai brianzoli. Ma questa è una precisione che arriverà con la consapevolezza di essere forti, perché questo Napoli è forte. Conte ha toccato le corde emotive del gruppo, gli sta dando i mezzi per potersi esprimere al meglio. Da un cambio modulo (quello in corsa col Monza) a un altro (quello di Torino): il tecnico pugliese ha dimostrato di avere intelligenza tattica e di sapere cambiare abito per far giocare i migliori. 

Ecco che il killer Napoli ha tra le mani varie armi per uccidere gli avversari: il corpo a corpo di Lukaku, le frecce di Kvara, le fucilate di Politano; e ora c'è anche l'inserimento, come una lama di un pugnale, di McTominay. Tutte armi che Conte sta mettendo in condizione di usare ai calciatori. I prossimi impegni in calendario presentano davanti agli azzurri possibili vittime sacrificali: Como, Empoli e Lecce. Ma occhio a sottovalutare: il Monza insegna che queste squadre vanno tramortite per bene. Poi ecco la sfida della verità quella di San Siro col Milan il 29 ottobre. Lì si potrà capire davvero l'istinto omicida di questo Napoli, anche perché poi inizierà un calendario più ostico in cui arriveranno le partite con altre big: Atalanta, Inter e Roma, tutte consecutive dopo i rossoneri. Insomma, un calendario double face in cui verrà fuori la verità. Una verità che, però, il Napoli ha già parzialmente mostrato a Torino con la Juve: la squadra non ha paura, sa soffrire e pungere, cambiare abito ed essere pronta ad usare le sue armi. Ecco che allora dobbiamo guardare con fiducia al futuro: in un campionato che sembra essere equilibrato il Napoli deve tirare fuori quell'istinto omicida, proprio come nell'anno dello scudetto. P.S. Ne ha fatto cenno anche De Laurentiis su X (anche se non l'ha pronunciato): "Non diciamo nulla per scaramanzia!".

A cura di Giovanni Frezzetti

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