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editoriali

Politano (che voleva andar via) è ora uno degli uomini più importanti del Napoli di Spalletti

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Diamo i voti gli azzurri

Sara Ghezzi

Cari lettori e care lettrici di CalcioNapoli1926.it, il campionato è andato in letargo per lasciar spazio ai Mondiali del Qatar che hanno visto la vittoria dell'Argentina. Ripercorriamo questa prima parte di stagione che ha visto il Napoli dominare in Champions League e in Serie A dando i voti ai giocatori. Oggi tocca a Matteo Politano essere sotto esame. L’attaccante che quest’estate sembrava ad un passo dall’addio con annessa polemica contro Spalletti, ma poi qualcosa è cambiato e si è guadagnato un 7,5.

Politano, passata la tempesta è tornato l'arcobaleno

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Dicevamo della polemica estiva risolta con un colloquio tra il giocatore, il suo procuratore e il mister in quel di Dimaro in cui nei primi giorni il buon Matteo sembrava uno scolaretto in punizione. Da quel momento in poi qualcosa è cambiato nella testa del numero 21, quasi il sentirsi nuovamente parte integrante di un progetto che potrebbe portare ad un grande sogno. Così dopo la tempesta il suo percorso ha ritrovato l’arcobaleno già contro il Verona. Infatti in quella sfida ha siglato anche un gol. A quello ne sono seguiti altri 3. Il più importante quello contro il Milan arrivato su calcio di rigore che ha dato fiducia agli azzurri in un San Siro non proprio amichevole.

Ma il Matteo di quest'anno, che continua ad alternarsi al buon Lozano, non è solo gol e assist. Infatti l'elemento di maggior rilievo che mi ha spinto a dargli un voto altro è il suo atteggiamento in campo simile a quello dei suoi compagni, ma al contempo di maggior rilievo. Non so cosa abbia fatto Spalletti a questi ragazzi sempre pronti a sacrificarsi l'uno per l'altro, ma so che con Politano ha fatto un capolavoro. Perché dopo quella scaramuccia tra i due è scoppiata una scintilla che spinge il numero 21 a correre come un forsennato ripiegando in difesa e salvando alcune situazioni poco carine. Questi immagini fanno bene al cuore e al calcio, non è semplice vedere un attaccante fare queste cose. Il nuovo Matteo è fantasia, sacrificio, dedizione e appartenenza, quella che sembrava perduta a giugno, ma che è tornata più forte che mai per scrivere insieme la storia di una squadra e di una città.

A cura di Sara Ghezzi

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