MILAN 4,5: I campioni d'Italia in carica non possono terminare l'annata a 20 punti dal primo posto. Neanche c'entra troppo quel calo di gennaio (che però è thriller, ancora inspiegabile) e nemmeno può essere un'ancora di salvezza la Champions League. Il Milan ha fatto peggio dell'anno scorso, troppo. Pioli si è perso come si è perso il gioco del Milan, che è diventato rimessa e Leao. Senza Leao, poco. Il mercato? Un disastro, almeno così è sembrato. Thiaw e Vranckx poca cosa, De Ketelaere è atteso per dare segnali nell'anno che verrà o altrimenti sarà il peggior acquisto per qualità prezzo della storia della Serie A, o giù di lì. Pioli, invece, ha parlato per 6 mesi di Milan-Napoli dove non meritava di perdere. Questo è stato il suo trofeo?
ATALANTA 7.5: Quando pensi che si sia spenta, che il motore sia fermo, che ci sia bisogno di rinnovare qualcosa... ecco che l'Atalanta avanza la marcia e stende gli avversari come birilli. Straordinario Lookman, ma il campione si chiama Gasperini e l'altro Percassi. Hanno pescato dal cilindro altri 5-6 anni di futuro e comunque plusvalenze certe con gente come Koopmeiners e Hojlund. Ora - mentre parliamo - stanno rifacendo lo stadio e verrà bellissimo. Sono avanti anni luce e meritano di resistere nelle zone alte della classifica. Ecco, questo si chiama progetto. Con altri 5-10 anni a questi livelli, prima o poi l'Atalanta di Bergamo lotterà per lo Scudetto.
ROMA 5: Chiunque pensi di dare un voto maggiore alla Roma di quest'anno è per forza in malafede o vota Forza Nuova. Non è accettabile la violenza (sì, si chiama così) perpetuata dalla panchina, dallo staff e da Mourinho stesso (per lui il voto è il seguente: 1) nei confronti degli arbitri di ogni partita, di ogni giornata di ogni competizione. Non è accettabile la comunicazione dell'allenatore e anche il gioco falloso e impreciso tecnicamente che hanno messo sul piatto. Unica grandissima luce è Paulo Dybala, che pure non è stato sempre presente ma quando c'è stato è semplicemente balzato agli occhi come solo lui sa fare, col suo mancino. Ha segnato il rigore decisivo per l'Europa League e la stava quasi per regalare a Roma, quella coppa. Per il resto una stagione grande solo sugli spalti.
JUVENTUS 5.5: Se si guardasse solo il piazzamento finale verrebbe da dare un 4 pieno, ma ovviamente bisogna tenere conto di tutto quanto successo. Partendo dai 10 punti di penalizzazione: senza i bianconeri si sarebbero qualificati tranquillamente in Champions. E tante altre partite perse subito dopo le penalizzazioni subite (prima messi, poi tolti, poi rimessi) magari sarebbero andate diversamente. Quindi tutto sommato per la Juve è stato un campionato falsato. Ma questo non toglie la distanza siderale dal Napoli, il pesante 5-1 del "Maradona", il non gioco spesso contestato ad Allegri. Rimandati al prossimo anno.
FIORENTINA 6.5: Rosa da ottavo posto, piazzamento finale ottavo posto. In campionato Italiano ha fatto il suo, arrivando al piazzamento d'onore per il rotto della cuffia. I "miracoli" sono avvenuti altrove (vedi Coppa Italia o Conference League) anche se le finali perse non rendono giustizia alla bella stagione disputata. Il mezzo voto in più va alla rincorsa fatta nel girone di ritorno, quando la squadra si era ritrovata staccatissima dalle big e addirittura a lottare nella parte destra della graduatoria. Resta quel filo di speranza per un ritorno in Conference in caso di squalifica UEFA della Juve.
BOLOGNA 6.5: I felsinei hanno dovuto affrontare la morte di Mihajlovic su tutte, condottiero e uomo totalmente immerso nell'ambiente, che ad un certo punto s'era pure calcisticamente fatto prendere dalla tristezza infinita. Poi è arrivato Thiago Motta ed è stato svelato il senso di alcuni investimenti come Posch, Ferguson. Si è risvegliato dal torpore lunghissimo Orsolini e persino Sansone. Questo fanno gli allenatori forti: creano valore! Bel gioco, bei risultati. Così i rossoblù possono aspirare, con qualche anno di costruzione, all'Europa.
TORINO 6: L'obiettivo di Cairo sarebbe quello di mandare i granata in Europa, ma né gli investimenti né la crescita strutturale sembrano andare in questo senso. Il Toro è una squadra che vacilla tra il 7imo e il 10imo posto ogni maledetto anno, con qualche sprazzo buono di campionato e la solita frase "però non è semplice giocarci contro". E si andrà avanti così: Juric chiederà giocatori più forti, litigherà coi direttori sportivi, poi gli comprano qualcuno che comunque sarà difficilmente adattabile. Non si è ancora capito perché abbiano dato via Brekalo (talentuoso, ma alla Fiorentina non gioca!) e quale sia il piano tecnico per dar almeno fastidio alle sette sorelle o addirittura diventarne l'ottava. Troppi 11 pareggi in campionato se insieme a 13 sconfitte (anche l'Inter ne ha perse 13 ma è arrivata terza...). La sufficienza è stentata.
MONZA 8: La miglior debuttante in serie A dai tempi del Chievo di Delneri. Forse la più bella sorpresa di stagione, magari annunciata. La scorsa estate in molti avrebbero scommesso su questo esito, considerando la campagna acquisti condotta e il timone societario affidato a Berlusconi-Galliani, una garanzia. Ma non tutto è stato così semplice: basti pensare al solo punto conquistato nelle prime sei giornate, poi l'esonero di Stroppa e l'avvento di Palladino ha cambiato tutto. Segno fortissimo del merito del tecnico partenopeo. C'è tanto di suo in questo super Monza. I 6 punti strappati alla Juve, la vittoria di "San Siro" sull'Inter sono il fiore all'occhiello della stagione.
UDINESE 6,5: Inizio vorticoso per Sottil, con intensità e forza. Con un Udogie fortissimo, un Pereyra che bazzica il campo un po' ovunque. Poi si fa male Deulofeu contro il Napoli e viene a mancare tutta la fantasia praticamente per un anno. Thauvin non si rivelerà all'altezza, ma con lo spagnolo l'Udinese avrebbe chiuso in una posizione ottimale. Non ne abbiamo la controprova ma ricordiamo proprio la partita di Napoli come simbolo della buona squadra che il solito Pozzo ha costruito. Mezzo voto in meno per il posizionamento finale, però va detto che bisognerà trattenere due come Lovric e Samardzic se si vorrà fare il salto di qualità che permetterà (come il Bologna) di dar fastidio alle altre.
SASSUOLO 6.5: Se l'obiettivo era la salvezza possiamo dare al Sassuolo un 7 pieno. Se invece quello di lottare nella parte sinistra, si poteva fare di più. Certo non è semplice quando in pratica per l'intero campionato non hai il tuo tridente titolare (Berardi-Pinamonti-Laurientè) ma la sensazione che qualcosa in più poteva essere fatto c'è. Resta la solita ottima vetrina dei talenti che ogni anno arrivano in maglia neroverde. Tranne la parte conclusiva del girone d'andata e quello di ritorno il Sassuolo ha dimostrato grandi cose. Il 2-5 a "San Siro" sul Milan è la foto della stagione.
EMPOLI 7: Giovani lanciati, campionato solido e senza mai rischiare la zona rossa, tante belle soddisfazioni tolte come il 2-2 di Roma con la Lazio o la vittoria a "San Siro" sull'Inter. I toscani hanno vissuto il solito campionato che inorgoglisce il presidente Corsi, con i tanti talenti messi in vetrina. Ora però occorre resistere alle sirene di mercato e soprattutto spezzare il tabù che vede l'Empoli mai resistere in serie A per più di tre anni di fila. Puntualmente al terzo anno è sempre arrivata la retrocessione, in Toscana staranno già facendo gli scongiuri...
SALERNITANA 7.5: I campani non si erano mai salvati in serie A (cosa già fatta l'anno scorso) ma soprattutto con una tranquillità degna dei club medi. Non sono mai stati in zona rossa e considerando la loro storia (il prossimo sarà appena il loro quinto campionato di A, il terzo consecutivo) è sicuramente un grandissimo traguardo. Ora bisogna capire se Iervolino vuole fare un ulteriore step e passare al livello successivo, magari lottando per l'Europa. Paulo Sousa ha avuto grandi meriti arrivando a perdere solo due partite e ad una lunga striscia di imbattibilità. Fermate tante big.
LECCE 7: Un voto a Baroni e a quanto fatto nonostante una rosa scarsa, di qualità simile a quella della Cremonese e sicuramente inferiore a quella della Sampdoria. I giallorossi sono stati commoventi e, a parte l'ottimo Hjulmand, lo hanno fatto con Banda, Colombo (che ha segnato gol salvezza e pure il gol più bello della squadra, al Maradona ndr), un clamoroso Baschirotto convocato ora pure in Nazionale. E ci mettiamo dentro Baroni proprio perché ha dimostrato che si può giocare con idee e princìpi pure con squadre di inferiore caratura, con giocatori semplicemente che hanno voglia di farsi vedere.
VERONA 6: La salvezza agguantata solo allo spareggio è lo specchio di una stagione che poteva e doveva essere diversa. I soli 5 punti conquistati fino allo stop Mondiale sembravano una condanna e invece da gennaio con il passaggio a Zaffaroni-Bocchetti la scossa. Partendo con l'handicap del -8 dalla zona di galleggiamento. Solo per l'incredibile risalita la sufficienza è meritata. Una salvezza che poteva essere sugellata anche senza la coda dello spareggio senza qualche spreco di troppo nelle ultime gare della stagione. A Verona però si augurano mai più un campionato così.
SPEZIA 5: Il voto è a tutta la stagione, salvezza a parte. Lo Spezia ha fatto meglio del Verona nel complesso: è un fatto. Ha un allenatore vero che è Leonardo Semplici ed ha arrancato solo all'inizio. Ha giocatori migliori perché Nzola è un attaccante di quelli veri, che fanno sul serio. Sta facendo crescere un patrimonio tecnico come Salvatore Esposito, che ha fatto un gol su punizione al Milan clamoroso. Anche sprazzi di buon calcio.
CREMONESE 4.5: Pessima gestione. Questa volta Ballardini non è riuscito nella sua cura fantomatica (per quanto quasi non portasse la Cremonese in finale di Coppa Italia). Ben poco calcio, pochissime motivazioni, giocate quasi elementari. Qualche buon giocatore come Valeri, come il buon Zanimacchia ma non si è visto nient'altro a Cremona. Non è 3 perché il tifo è stato straordinario all'avviso di chi scrive.
SAMPDORIA 3: Annata disastrosa in campo ma ancor di più fuori. Brutto pensare che una squadra come quella blucerchiata possa aver fatto questa fine. Mai in lotta veramente per la salvezza, la categoria è stata persa già nel girone di andata. L'avvento di Stankovic ha dato dignità e capacità di lottare alla squadra, ma niente di più. La distrazione delle vicende societarie è stato un alibi ben più grosso di quanto avveniva in campo, in quanto anche l'iscrizione alla prossima serie B sarà salutata (eventualmente) come un miracolo. La Samp ha bisogno di risorgere.
a cura di Tony Sarnataro e Mattia Fele
©RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA