Il tempo scorre, spesso in fretta, spesso senza timore di poter lacerare i sogni di un piccolo essere umano che, in confronto alla fugacità dei secondi, vale meno di zero. Un passo alla volta, uno scorrere di lancette in più e le potenzialità di un uomo possono essere sovrastate dall'incombere di un futuro in cui non ci si è ritagliati uno spazio. Spesso, anche nell'universo calcistico le aspettative e il talento vengono consumati dal tempo e da chi non si rende conto di non averne molto a disposizione. Questa potrebbe essere la storia di Adam Ounas che, dopo anni passati in maglia azzurra, ha deciso di vivere una nuova esperienza, in Francia, a Lille.
editoriali
Quando le aspettative offuscano il talento: i mostri che ha combattuto Adam Ounas
Un'attesa vana, sprazzi di un talento mai sbocciato: i piccoli passi di Ounas
Il talento spesso e volentieri comporta delle responsabilità. Il calcio senza talento perderebbe la magia che tutti i giorni regala a chi sceglie di sognare ad occhi aperti ed emozionarsi senza troppe spiegazioni. Purtroppo però, chi nasce con un qualcosa in più degli altri ha bisogno spesso di rimanere incollato sul suolo. Volare prematuramente può far sì che l'impatto con il terreno sia più violento e precoce di chi lentamente si appresta a conoscere le caratteristiche di un mondo ancora sconosciuto. Durante il suo percorso in maglia azzurra, Adam Ounas ha dimostrato di avere una spiccata connessione con il rettangolo di gioco. Ciò però non è bastato a far sbocciare uno dei talenti più puri e nascosti che la piazza napoletana abbia mai conosciuto. Poche presenze da titolare, qualche goal da subentrato e tante giocate piene di estro e magia, un insieme che non ha creato sinergia tra il carattere del calciatore e la sua spiccata raffinatezza calcistica. Un mondo che va veloce, fin troppo veloce, che agguanta una possibilità e la lascia cadere, spezzandola come se fosse fatta di vetro. Piccoli passi che non creano una sicurezza, troppo fragili per essere compresi e troppo fugaci per restare nella storia, Adam non ha lasciato il segno ma solo qualche ricordo.
Lazio-Napoli, un passaggio che è valso un sogno: sono i piccoli gesti a fare la differenza
C'è un episodio non molto lontano che forse è passato inosservato ma ha letteralmente fatto sognare tutto i tifosi di Partenope, anche per un solo secondo. È il 27 febbraio 2022, siamo allo Stadio Olimpico e il Napoli sta affrontando la Lazio di Maurizio Sarri. All'81esimo minuto di gioco entra in campo Adam Ounas e dopo soli sette minuti, Pedro mette a segno la rete del pareggio che potrebbe valere per sempre il sogno Scudetto. A quel punto mancano meno di 2 giri di lancette per poi chiudere la saracinesca dell'Olimpico di Roma.
Al 93esimo succede però l'impensabile. Ed è proprio qui che l'algerino fa una cosa che è stata - anche giustamente - offuscata dal capolavoro di Fabian. Hysaj spazza la palla, Rrahmani aggancia e alza un campanile per Elmas. Il macedone spizza di testa e la palla arriva nei piedi di Ounas. A quel punto il numero 33 viene raddoppiato sia da Hysaj che da Luis Alberto. Sono millesimi di secondo che possono fare la differenza. L'ansia cresce, non c'è più tempo ma Ounas lo capisce e fa passare un pallone in uno spazio inesistente. La sfera giunge nuovamente ad Elmas che scarica ad Insigne, il quale favorisce Fabian che mette a segno un capolavoro. Una palla che fugge via dalle insicurezze dell'algerino, una palla che cerca disperatamente di rinvigorire un sogno quasi spento del tutto. E quella magica sfera, quella notte è passata anche per i piedi di quel ragazzo di Chambray-lès-Tours con il numero 33 sulle spalle e tante cose da dimostrare.
Senza la purezza del talento si perde la motivazione: le storie si costruiscono con le emozioni
Qualcuno potrebbe dunque azzardare un: "Non ha mai dimostrato nulla". Purtroppo però controllare il proprio talento non è facile, rimanere lucidi sapendo magari di avere un passo in più dei propri compagni non è banale. Sono tanti i calciatori che lungo il proprio percorso si sono fatti travolgere dalle aspettative, alimentando chi si nutre di fallimenti altrui. Probabilmente Ounas è uno di loro, un piede tanto sopraffino quanto libero. Ma, spesso e volentieri, la libertà calcistica non riesce ad andare di pari passo con quella della vita di tutti i giorni. E magari c'è chi non riesce a farsi trasportare o preferisce non cambiare il proprio estro. L'esperienza di Adam Ounas in quel di Napoli ha un valore ben preciso, oscurato agli occhi di tanti e chiaro a quelli di pochi. Far si che un ragazzo, con tali caratteristiche, lasci un club senza esser riuscito a dimostrare il suo massimo è un'ennesima sconfitta per il calcio. Ogni talento perso è un'occasione in meno per emozionarsi, un'occasione in meno per raccontare storie e un'occasione in meno per credere in sé stessi. Il percorso di Adam non si è concluso qui e la speranza è comunque quella di poterlo rivedere, questa volta nel pieno della sua potenza.
“Per affermarsi nel calcio, il carattere e il talento contano entrambi allo stesso modo. Devono compensarsi a vicenda. Senza il carattere uno non crea il proprio talento e il talento deve sempre avere come supporto il carattere.” - Ruud Gullit
Di Leonardo Litterio
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