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Ospina re di Colombia. Lozano, una settimana da Inferno. Callejon salva ancora il Marbella

Alex Iozzi
Il racconto delle gesta di sportivi che, almeno una volta in carriera, hanno difeso i colori azzurri

"Chi ama non dimentica": un motto che, rapportato alla gente di Napoli, vale il doppio. Così come i "forestieri" che abbandonano la città, anche i nativi della fu Partenope fanno fatica a lasciarsi alle spalle qualunque individuo che, nel bene o nel male, abbia fatto parte della storia azzurra. Per tale ragione, grazie a questa rubrica, la redazione di CalcioNapoli1926.it si impegna a mantenere informata la tifoseria campana in merito alle gesta di coloro il cui destino, almeno una volta nel passato, si è incrociato con quello della Società Sportiva Calcio Napoli.

Ospina, primo titolo (di due) conquistato. Da Parigi a Montpellier: il tour francese delle vicende degli ex Napoli. Serie A: salgono Reina e Verdi, scendono Luperto e Pavoletti

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Coerentemente con quello che è stato il trend delle ultime settimane, la copertina dell'editoriale non cambia continente e continua a mantenere saldo il proprio posto nel suolo sudamericano: festeggiato il (doppio) successo di Allan Marques Loreiro alla corte del Botafogo de Futebol e Regatas, sta a David Ospina, adesso, godersi un personale momento di gloria. Oggi tesserato dell'Atletico Nacional, il portiere nativo di Itagui ha conquistato, tra venerdì 13 e domenica 15 dicembre 2024, la 7ª Copa Colombia nella lunga storia de Los Puros Criollos. 3-1 all'andata e 0-0 al ritorno: una combinazione di risultati che ha permesso all'estremo difensore e compagni al seguito di trionfare ai danni dell'America de Cali; e non è finita qui: l'organico a disposizione di Pedro Sarmiento ha da disputare anche, tra le notti di giovedì 19 e lunedì 23 dicembre 2024, l'ultimo atto (strutturato anch'esso in gara d'andata e di ritorno) del torneo di Clausura della Categoria Primera A (prima lega del sistema calcistico colombiano) contro il Club Deportes Tolima per laurearsi (per due volte nel giro di una manciata di giorni) campione di Colombia.

Da Medellin saliamo sul primo aereo in partenza per la Francia col fine di scrutare le differenti situazioni che stanno vivendo diversi volti noti al popolo partenopeo. Prima tappa nella capitale, laddove Fabian Ruiz ha vissuto, con indosso i colori del Paris-Saint Germain, una settimana più che positiva: vittoria esterna in Champions League, con il risultato di 0-3, ai danni del Salisburgo e successo casalingo per 3-1 contro l'Olympique Lione in campionato che consente all'armata di Luis Enrique di incrementare a +7 il vantaggio in classifica sulle inseguitrici, quali Marsiglia (allenato da una vecchia conoscenza azzurra, ovvero Roberto De Zerbi) e Monaco, entrambe incappate in un passo falso rispettivamente con Lille(1-1) e Reims(0-0) e a quota 30 punti dopo 15 partite di Ligue 1 disputate. Weekend felice anche per Leo Skiri Ostigard e lo Stade Rennais FC: Les Rouges et Noire prevalgono, con il risultato di 2-0, nello scontro salvezza con l'Angers e tengono (momentaneamente) distante ben quattro lunghezze l'ipotesi play-out/retrocessione, complice la 10ª sconfitta stagionale rimediata dal Saint-Etienne terzultimo in graduatoria, con 13 punti, contro il Tolosa per 2-1. Ultima fermata di questo breve tour nel Pays des Lumieres è Montpellier, città scenario di una frizzante battaglia tra ex Napoli: Nikola Maksimovic, a difesa dell'area di rigore de Le Petit Chelil, gioca un brutto scherzo a Tanguy Ndombele e al Nizza. 2-2 allo Stade de la Mosson e squadre che si spartiscono un punto a testa dall'utilità molto scarsa: i padroni di casa restano ancorati all'ultima posizione della classifica con soli 9 punti racimolati da inizio stagione, mentre Les Aiglons falliscono l'aggancio alla zona che permetterebbe loro di accedere alla fu Coppa Campioni 2025/26, rimanendo bloccati al 6° posto a quota 24 punti.

Focus proiettato, ora, dai bassifondi della massima serie francese a quelli della controparte italiana. C'è chi scende e chi sale, guardando alla metà di destra del campionato, in occasione della 16ª giornata di Serie A, con incroci tra molteplici figure del recente passato targato "SSC Napoli". Sconfitta tra le polemiche, causa un calcio di rigore non assegnato per un fallo di mano commesso (e non sanzionato) da Odilon Kossounou su cross di Alessandro Deiola, per il Cagliari di Davide Nicola, ma anche (e soprattutto) di Sebastiano Luperto e Leonardo Pavoletti, contro l'Atalanta capolista. Debacle (l'8ª dell'annata) che proietta i rossoblù nella zona rossa della classifica con appena 14 punti, sorpassati di una lunghezza da Hellas Verona (uscito vittorioso tramite un rocambolesco 2-3 sul campo di una diretta rivale per la salvezza, ossia il Parma, squadra guidata da colui che ha vestito la maglia del capoluogo campano tra il 1993 e il 1997 e, successivamente, ne biennio 2000-2001: Fabio Pecchia) e Como. A proposito dei lombardi, la "banda Fabregas", di cui fanno parte "Pepe" Reina e (seppur non sia, per adoperare un eufemismo, un titolare inamovibile) Simone Verdi, fa esplodere di gioia lo Stadio Giuseppe Sinigaglia a tempo ormai scaduto: Alessandro Gabrielloni al 93' e Nicolas Paz al 97' regalano ai lariani un clamoroso trionfo a discapito della Roma di Claudio Ranieri (altro profilo passato per le pendici del Vesuvio, sempre in qualità di guida tecnica, tra l'estate del 1991 e l'autunno del 1992).


Dalla G alla Z: sei storie (in ordine alfabetico) di sei calciatori ex Napoli

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Sei calciatori rimanenti, sei campionati e, di conseguenza, storie differenti da narrare, rigorosamente in ordine alfabetico. C come Callejon, che per la seconda settimana di fila, evita l'8° KO stagionale al Marbella FC (squadra militante in Primera Federacion). Suo il gol ( messo a referto da agosto ad oggi) del definitivo 2-2 verificatosi domenica pomeriggio contro il Betis Siviglia B, con cui mantiene il proprio team un punto al di sopra della 16ª posizione (occupata dal Real Madrid Castilla attualmente a quota 19 e che si tradurrebbe con la retrocessione in Segunda Federacion) nel Girone 2 della competizione.

G come Gabbiadini, trasferitosi negli Emirati Arabi Uniti, più precisamente all'Al-Nasr Sports Club, nel luglio 2023 e andato a segno per la 3ª volta da inizio anno, contribuendo al successo per 3-1 (sua la terza marcatura) conseguito dalla società di Dubai contro il Khor Fakkan Sports. Consolidato, grazie a tale risultato, il 3° posto in UAE Pro League.

K come Kim Min-jae, il quale ha vissuto, al fianco dei propri compagni al Bayern Monaco, sette giorni conditi da alti e bassi: prima l'1-5 rifilato allo Shakhtar Donetsk in una gara valevole per la 6ª giornata di UEFA Champions League, poi la sconfitta patita in Bundesliga per mano del Mainz con il risultato di 2-1. Un esito che fa doppiamente male, dal momento che il Bayer Leverkusen(29 punti), nemesi per eccellenza di quest'anno degli uomini di Vincent Kompany per la gloria finale, in seguito al trionfo per 2-0 in casa dell'Augsburg, ha accorciato il distacco ad un insignificante -4.

L come Lozano, uscito martoriato, come il PSV Eindhoven intero, dalla seconda settimana del mese di dicembre: doppia disfatta, con il risultato di 1-0, tra Champions League (col Brest, che rischia di condannare i Boeren all'eliminazione dal torneo) ed Eredivisie (con l'Heerenveen, meno grave dato che il primato, visto una distanza di 6 punti da Ajax e Utrecht, entrambe a quota 36, non è messo in discussione).

M come Mertens, faro del reparto offensivo del Galatasaray anche nell'impegno di campionato con il Trabzonspor: sia gol che assist (rispettivamente e 10° fatto registrare durante la prima metà dell'annata corrente) confezionati dal belga nello spettacolare "Monday Night" di Super Lig vinto con un sofferto 4-3 (frutto di una sfortunata autorete che porta la firma di Ali Sahin Yilmaz) dal club di Istanbul, che aiuta a cancellare il deludente 2-2 di giovedì sera, in uno scontro valevole per la 6ª giornata di UEFA Europa League, con gli svedesi del Malmö (circostanza in cui il fantasista di Lovanio è stato pur sempre protagonista con un assist al bacio per i piedi di Yunus Akgun, autore del momentaneo 1-2).

Z come Zielinski, per il quale si potrebbe applicare il medesimo discorso fatto con Kim Min-jae, ma a competizioni invertite e inserendo il nome "FC Internazionale Milano" invece che "Bayern Monaco": prima caduta nell'edizione annuale della Coppa dalle Grandi Orecchie subita martedì sera per mano del Bayer Leverkusen, con marcatura di Nordi Mukiele al 90' che vale l'1-0 finale. Una debacle, tuttavia, che passa in secondo piano di fronte al tennistico (e storico, per molti versi) 0-6 inflitto alla Lazio, allenata da Marco Baroni (ricordato dai cuori napoletani di vecchia data come colui che siglò il gol, con cui punì proprio i capitolini, che ha consegnato agli abitanti della patria del Vesuvio il secondo Scudetto della propria centenaria storia), nonché reduce da vittorie dal peso specifico non indifferente contro Napoli (sia in Coppa Italia, per 3-1, che in campionato, per 0-1) e Ajax (in Europa League, con il risultato di 1-3) dinanzi al pubblico dello Stadio Olimpico. Adesso la vetta della Serie A, occupata dall'Atalanta con 37 punti, dista giusto tre lunghezze (anche se, virtualmente, avendo da recuperare la partita con la Fiorentina, i nerazzurri sarebbero in cima).

Serie C: capolavoro Stellone alla Vis Pesaro, disastro Aronica al Trapani. Gattuso e Ancelotti: weekend dal sapore amaro

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Concludiamo con il capitolo relativo agli allenatori, inaugurandolo con l'unica nota positiva dell'articolo circa tale argomento: la Vis Pesaro di Roberto Stellone (fu attaccante azzurro tra il 1999 e il 2003). 10 vittorie (l'ultima delle quali conseguita per 2-1 nella domenica appena passata agli archivi contro il Milan Futuro), 5 pareggi e 4 sconfitte in 19 partite disputate: un rendimento che vale alla formazione marchigiana il 4° posto, a quota 35 punti, nel Girone B di Serie C. Per un volto noto alla città partenopea che naviga a vele spiegate, c'è un altro la cui imbarcazione è (purtroppo) naufragata: Salvatore Aronica, mister 141 presenze sotto i riflettori dell'allora Stadio San Paolo, è stato sollevato, nella mattinata di mercoledì 11 dicembre 2024, dall'incarico di allenatore dell'FC Trapani 1905. Fatale l'insuccesso casalingo (arrivato in rimonta e con il risultato di 1-2) per mano del Benevento capolista del Girone C del torneo.

Infine, weekend non particolarmente esaltante (ad esser gentili) né per Gennaro Gattuso né per Carlo Ancelotti: il primo, alla guida dell'Hajduk Spalato, non va oltre il pareggio nello scontro al vertice con il Rijeka; 2-2 l'esito conclusivo della battaglia dello Stadio di Poljud: Niko Jankovic e Lindon Selahi rendono vana la doppietta che porta la firma di Anthony Kalik, centrocampista facente parte dell'organico del tecnico calabrese. Regna una condizione di assoluta parità sulla sommità dell'Hrvatska Nogometna Liga: 33 punti per il club di Spalato, stesso punteggio per quello di Fiume. Per quanto concerne il nativo di Reggiolo, invece, il suo Real Madrid, dopo una grande notte europea vissuta al Gewiss Stadium di Bergamo, coronata con un convincente successo per 2-3 contro la già citata Atalanta di Gian Piero Gasperini, fallisce il sorpasso ai danni degli eterni rivali del Barcellona e, conseguentemente, la conquista del primato ne LaLiga a causa di un inaspettato 3-3 in casa del Rayo Vallecano. Come se non bastasse, i cugini dell'Atletico Madrid incanalano, tenendo conto anche dell'ultimo ottenuto di misura a discapito del Getafe, una striscia di ben 7 trionfi consecutivi in campo nazionale con la quale superano (di una lunghezza) Los Merengues e agganciano la compagine blaugrana in vetta al campionato a quota 38 punti; e sabato prossimo è in programma il "big match" tra i rappresentanti di Hansi Flick e quelli di Diego "El Cholo" Simeone.

A cura di Alex Iozzi

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