Napoli-Atalanta è terminata 0-0, e il merito di questo risultato è sicuramente in buona parte di David Ospina. Il portiere colombiano ieri ha compiuto un paio di prodezze salvando la porta azzurra. Ma parlare di David solo in questi termini sarebbe riduttivo. “El Patron”, un soprannome che deriva dalla serie “Pablo Escobar”, affibbiatogli perché comanda la difesa, ha un’arma in più rispetto agli altri portieri: l’utilizzo dei piedi. Ecco che ieri i suoi riflessi e la sua capacità nei passaggi hanno giocato un ruolo fondamentale nel piano partita del Napoli di Gattuso.
editoriali
Ospina, “El Patron” della difesa del Napoli: il prototipo del portiere del futuro
Napoli-Atalanta è terminata 0-0, e il merito di questo risultato è sicuramente in buona parte di David Ospina. Il portiere colombiano ieri ha compiuto un paio di prodezze salvando la porta azzurra. Ma parlare di David solo in questi termini...
Ospina “El Patron” della difesa del Napoli
Ieri Ospina ha diretto bene la difesa e ha salvato la porta del Napoli in più di un’occasione. In particolare, si è opposto al tiro di Pessina al 21’ e a quello di Muriel al 46’. David è stato il migliore in campo, anche perché ha provato a fare il regista, quello che ieri è mancato alla squadra di Gattuso per colpire l’Atalanta in contropiede. La costruzione bassa fortemente voluta dal tecnico calabrese ha fatto del “Patron” un tassello inamovibile dall’11 titolare del Napoli. Ospina non è solo un portiere, è anche un regista aggiunto, e non solo per le sue capacità con i piedi. David guida col telecomando la difesa azzurra, suggerisce la linea di passaggio e la posizione in campo ai compagni quando la squadra costruisce dal basso. Infatti, ieri contro l’Atalanta la maggior parte della le azioni offensive del Napoli sono partite dalla testa o dai piedi del portiere colombiano. Le qualità di Ospina sono indispensabili per Gattuso, questo è ormai lampante, e lo si evince dall’alternanza con Meret venuta un po’ meno nelle ultime gare, soprattutto in quelle ritenute cruciali dal tecnico calabrese. Nonostante l’età, David compirà 33 anni ad agosto, il colombiano rappresenta il prototipo del portiere del futuro, quello con l’arma in più: la visione di gioco e la qualità nelle giocate coi piedi.
A cura di Giovanni Frezzetti
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