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editoriali

La «beautiful mind» di Osimhen e la doverosa ricompensa dei tifosi

Dopo tanti anni di "Napoli torna campione" professati, nel momento della vittoria, qualcosa non va. Tutto è cominciato dalla "Beautiful Mind" di Osimhen un giorno d'estate

Protagonista di una stagione intera, personaggio incompreso un po' come Nash in "A Beautiful Mind": stiamo parlando di Victor Osimhen. Nel film, il protagonista è un genio matematico laureato a cui, per incapacità di intendere e di volere, non viene dato credito fino a quando non dimostra realmente il suo valore nella Guerra Fredda

L'incipit della storia

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Un'immagine che si avvicina al nigeriano in un comune giorno d'estate a Castel Volturno. Lo stesso momento in cui si avvicina ad Anguissa e gli rivela che quest'anno avrebbero avuto buone possibilità di vincere il tanto atteso tricolore. Al protagonista del film però manca avere una persona che lo sostenesse nei suoi momenti di follia come l'allenatore Luciano Spalletti ha fatto con Osimhen. Il tecnico di Certaldo disse: "se hanno tutti la tua stessa convinzione, allora ci riusciremo davvero". Siamo onesti in quanti avrebbero seriamente che il Napoli potesse raccogliere tutto questo? Il parallelismo con il noto prodotto cinematografico è che questi ragazzi sono consapevoli del proprio potenziale, lo esprimono senza curarsene di nessuno ma raggiungono dei picchi di sensibilità che possono scatenare un effetto contrario. Pensiamo al pianto di Simeone in Champions, all'urlo liberatorio di Kim all'andata di campionato Milan-Napoli, all'abbraccio di capitan Di Lorenzo e Meret alla fine di Roma-Napoli. Se solo ci soffermassimo, capiremmo l'umiltà e la sensibilità di ragazzi che rincorrono un sogno e che silenziosamente hanno fatto la storia di questo club. Se solo pensassimo all'amore del comandante Luciano Spalletti che si è dichiarato sempre più napoletano, usando il "noi" parlando della gente popolare.

È il momento che i tifosi mettano da parte ciò in cui credono realmente quando ristorano nelle mura di casa: nel Diego Armando Maradona. I ragazzi e il loro condottiero nascondono tante fragilità che con il tifo incessante restano dentro e riescono ad esprimere il miglior calcio d'Europa. Gli stessi che subito dopo la sconfitta più importante della stagione (a Milano) hanno la fiducia dei bambini che credono e sperano nel supporto dei tifosi. La delusione del mister spezza il cuore di chi ama la maglia. È difficile scendere a compromessi quando si vuole ottenere qualcosa, ma una volta professato amore eterno, che si dimostri la passione che ci contraddistingue dall'Europa intera. La stessa che ci accomuna a quello degli argentini. Meritiamoci i ragazzi umili dal cuore ferito per quanto visto sugli spalti ma che lottano lo stesso. Il Napoli merita un finale del genere e la storia può essere ancora più bella se ognuno fa la propria parte.