Pronti via il numero 9 sigla il cartellino sia contro il Verona alla prima di campionato sia contro il Monza. Poi diverse gare senza mettere il pallone in rete ma mostrando sempre la sua pericolosità soprattutto la sua crescita in campo giocando per la squadra e con la squadra. Il 7 settembre il suo debutto in Champions League con la maglia del Napoli contro una squadretta qualsiasi, il Liverpool. La partita perfetta degli azzurri che vide Osimhen indemoniato rivelandosi una spina nel fianco dei difensori inglesi. Conquista anche un calcio di rigore che calcia lui stesso senza aver buon esito, poi purtroppo Victor si porta addosso una tradizione poco piacevole, quella di farsi male almeno una volta a stagione, così al 41’ minuto deve lasciar il campo al Cholito Simeone che metterà a segno il gol del 3-0.
Un infortunio che non ha pesato sulle sorti del Napoli che ha continuato a distruggere gli avversari regalando vittorie e calcio spettacolo, ma che è stato devastante sulla psiche di Victor che è tornato in campo come un leone che finalmente è uscito dalla gabbia.
Il ritorno di Victor il cannibale
Il 12 ottobre contro l’Ajax è tornato con una fame che lo porta a cercare a tutti costi il primo gol in azzurro in Champions anche per scacciare le fastidiose voci che lo volevano come un problema dopo l’exploit di Raspadori e Simeone. Obiettivo raggiunto e da quel momento in poi non si è più fermato mostrando di essere maturato e sempre più fondamentale per Spalletti. Una forza incontrastabile per gli avversari, un leader per i compagni, finalmente decisivo nei momenti importanti. Suo il gol vittoria contro il Bologna e contro la Roma all’Olimpico, tripletta contro il Sassuolo, devastante contro l’Atalanta con gol e assist, autore di una giocata sontuosa e generosa contro l’Empoli e a segno anche contro l’Udinese. Reti che gli hanno permesso di conquistare la vetta della classifica marcatori in Serie A.
Ciò che però ha maggiormente pesato sul voto di Victor non sono stati i gol o gli assist, ma il suo atteggiamento in campo. L’ultimo che molla, il primo che pressa gli avversari, sempre pronto ad incoraggiare i compagni. Le sue giocate migliori: i rigori lasciati a Kvaratskhelia e Lozano, perché in quel momento ha dimostrato che ora ha capito, il bene della squadra arriva prima di quello personale. Aspettiamo tutti il 4 gennaio per rivederlo in campo in coppia con il georgiano terribile per costruire il sogno e confermare di essere un 9 in tutto e per tutto.
A cura di Sara Ghezzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Napoli senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Calcio Napoli 1926 per scoprire tutte le news di giornata sugli azzurri in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA