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Vìctor Osimhen (Photo by SSC NAPOLI via Getty Images)
Victor Osimhen da quando è arrivato a Napoli porta sulle spalle il peso del costo del suo cartellino e quello del suo talento. Spesso ci si dimentica della sua carta d’identità che alla voce età segna 23. Giovane, esplosivo, irrequieto, irruento, incosciente e impulsivo sono queste le caratteristiche racchiuse in quel 23. E Victor le mostra tutte in campo nel bene e nel male, e spesso anche fuori da quel rettangolo verde che lo ha salvato dalla povertà. Ma queste caratteristiche tipiche della gioventù possono essere un’arma a doppio taglio, perché ci si può perdere nonostante il talento, e a molti è già successo.
Osimhen nella scorsa stagione ha già sparato tutte le sue cartucce, quelle che ti esaltano davanti alla tv, ma anche quelle che ti fanno urlare dalla rabbia. Come quando si è fatto espellere in Europa League contro la Real Sociedad oppure quando l’inverno scorso ha commesso un’ingenuità poco perdonabile in piena pandemia. Infatti l’attaccante azzurro nel dicembre del 2020 ha partecipato ad una festa in Nigeria dimenticandosi dell’esistenza del covid.
Ciò ha costretto il Napoli a dover aspettare ancora un altro mese (il nigeriano era già stato fermo ai box a causa dell’infortunio alla spalla) per riavere il suo centravanti, pedina fondamentale nello scacchiere dell’allora tecnico azzurro Gennaro Gattuso. Poi Victor è tornato in campo e con la fame che lo rende un felino in mezzo al campo ha mostrato a tutti che ha sì la testa calda, ma anche un talento da rendere i difensori delle statue di fronte alla sua corsa.
La sua stagione è finita come è cominciata, con la sensazione che il Napoli abbia tra le mani un campione acerbo, ma pur sempre un campione, un predestinato insomma, su cui anche mister Spalletti ha scelto di costruire la sua squadra. Ma ecco che l’impulsività della sua età è emersa ancora una volta.
Pronti via, prima giornata di campionato minuto 23’ del primo tempo Victor si fa espellere dopo aver reagito con troppa foga all’abbraccio di un calciatore del Venezia. Manata in pieno volto e due giornate di squalifica. Se ne discuterà fino a fine stagione su quanto sia giusto o meno questo responso, ma rimane la consapevolezza che l’irruenza di questo ragazzo vada un po’ messa a bada. Ed è vero che chi scrive ha sottolineato la sua giovane età, ma alla terza “osimhenata” è necessario passare una mano sulla coscienza e capire che è arrivato il momento di crescere pur nella gioventù.
Spalletti si è ritrovato a dover puntare su un Insigne falso nove contro il Genoa, cambiando il suo Napoli così come lo ha pensato. Poiché Mertens è ancora fermo e Petagna era ad un passo dall’addio pur rivelandosi man of the match. Victor deve capire che il Napoli e il mister puntano su di lui, sul gioco che il suo talento può permettere alla squadra, sulla sua velocità e anche sulla sua fame. E Osimhen non può permettersi di tradire tutta questa fiducia. Contro i rossoblù a lunghi tratti la sua assenza si è sentita e molti tifosi, mister compreso avranno pensato a quel ragazzone tanto irruento ed è meglio non sviscerare i pensieri.
Può sembrare presto, ma il ragazzo deve scegliere che direzione dare alla sua carriera, perché la sua reazione stava rischiando di danneggiare gli azzurri. Alla terza giornata arriva già uno scontro diretto, ma soprattutto la partita della partite per i tifosi azzurri quella contro la Juventus, e lui serve come il pane in una sfida del genere. Infatti le sue caratteristiche potrebbero metter seriamente in difficoltà la difesa bianconera, che è vero che può contare sui campioni d’Europa Bonucci e Chiellini, ma dalla loro non hanno la velocità e l’età.
Con lui il Napoli gioca in un altro modo, con lui gli azzurri sono decisamente più pericolosi, con lui Spalletti può vedere girare la sua giostra così come l’ha pensata con il 4-2-3-1, quel modulo tanto criticato ma altrettanto devastante con il felino lì davanti. Per questo motivo è fondamentale capire come calmare Victor, perché tutti noi amiamo la sua fame, ma che rimanga solo di gol o altrimenti rischia di perdere la fiducia di chi ha puntato tutto su di lui.
Questa volta gli andata bene e il Napoli ha vinto il ricorso potendo schierare il nigeriano contro i bianconeri. Una notizia positiva vista l'incognita portieri e i dubbi Zielinski e Lobotka. Il club azzurro però non sarà più disposto a rischiare di perdere il suo centravanti per cui ha investito tanto. Ora Spalletti potrà festeggiare, ma con la sicurezza che arriverà un bel discorso al ragazzone nigeriano, la sua crescita passa anche da qui, dai suoi comportamenti in campo.
Ora Victor deve prepararsi a correre più veloce del vento: c’è la Juventus da battere senza colpi di testa, se non quelli che "gonfino la rete".
A cura di Sara Ghezzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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