La realtà nuda e cruda è che De Laurentiis ha lasciato a bocca asciutta pure i migliori espertoni onniscienti che parlano direttamente con le famiglie dei calciatori o sono parenti alla lontana dei direttori sportivi. Ha preso Natan e Cajuste letteralmente dal nulla e in 3 ore. Natan non è mai stato nominato tra i vari Kilman, Le Normand, Mavropanos, Danso e si potrebbe continuare all'infinito. Ad onor del vero si fece il nome dello svedese ma solo in un'occasione e con voce molto flebile. Quindi fa ridere anche chi in queste ore cerca di giustificarsi dicendo - tra trenta nomi - io l'ho detto! Lo avevo nominato! Lo avevo visionato! Due parole: Maurizio Micheli. Lui sicuramente sapeva chi avrebbe cercato il Napoli. Voialtri, noialtri no. Questione rinnovo: sì, è sicuramente una priorità della società e infatti gli incontri sono stati molteplici. È probabile che De Laurentiis abbia visto più volte Calenda negli ultimi tre mesi che suo figlio Luigi che è a Bari. Il punto è che Victor ha tutto il tempo di scegliere se e a che condizioni rinnovare e il presidente di venirgli incontro o di non farlo. Fino al 2025 può persino cadere il Governo e invece si parla di rinnovi come se fossero allarmi dell'oggi. Perché, per esempio, nessuno parla di Lozano? Eppure nelle prossime settimane qualcosa potrebbe muoversi su quella fascia. Altro giro di sorprese.
Più in là si parlerà pure di chi parla di squadra in ritardo, infortuni vari e Milan già campione d'Inverno. Ma - un po' alla Lele Adani - è Padre Tempo che si farà sentire già di per sé. Nel calcio è bravo chi parla (bene) dopo e non chi spara nella folla a caso prima. Analizzare i fatti accaduti. Sul mercato, prendiamo le parole di Ranieri e usiamole come spunto e allarghiamolo: qual è il senso di anticipare le trattative col rischio di sbagliare? Al tifoso che importa del "se..." e del "ma..."? Chi legge vuole solo sapere il Milan, l'Inter, il Napoli e la Juve chi acquistano. Non chi cercano, a chi telefonano e quando, quante offerte e come e perché, e quante clausole e quanti milioni e quanti diritti di immagine impediscono le trattative, e quali sono i sogni e quali le realtà. Non è ImmobilDream. Purtroppo si andrà sempre peggio, con la buona pace di chi ancora sa verificare le fonti e parla solo in caso di certezza. Ma in Italia sono giusto due.
RIPRODUZIONE RISERVATA a cura di Mattia Fele
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