Napoli Verona a distanza di quasi 200 giorni
editoriali
Se sarà scudetto toccherà fare una statua a quella zoccola di Giulietta
Napoli Verona a distanza di quasi 200 giorni Spesso, chi ama la poesia considera l’opera di Khalil Gibran come una paccottiglia di frasi fatte e vagamente retoriche. Ebbene, chi vi scrive non è così d’accordo con questo assunto. Ci...
Spesso, chi ama la poesia considera l'opera di Khalil Gibran come una paccottiglia di frasi fatte e vagamente retoriche. Ebbene, chi vi scrive non è così d'accordo con questo assunto. Ci sono dei versi, dei pensieri che sono spietatamente veri al di là della loro portata lirica. Scrive Gibran: "La vostra gioia è il vostro dolore senza maschera. Quando siete felici, se scruterete il vostro cuore, troverete che è ciò che vi ha fatto soffrire a darvi ora la gioia. Quando siete afflitti, scoprirete che state piangendo solo per ciò che vi ha reso felici".
Ma cosa centra tutto questo con Napoli Verona?
Ma cosa c'entra tutto questo con Napoli-Verona? Semplice. I media scaligeri ci parlano di una formazione lanciata verso l'ennesimo risultato positivo. Ricordiamo infatti che il Verona di Tudor è terzo dietro Napoli e Milan in questa speciale classifica. Dopo gli esperimenti dell'incompreso (e forse incomprensibile) Di Francesco, il tecnico croato ha ripristinato la squadra "allo stato di fabbrica" e ha copincollato l'aggressività del suo connazionale Juric. Insomma, ha dato nuova vita a un gruppo fino a quel momento agonizzante. Qualcuno a Verona dice che è il Napoli a dover temere lo spauracchio del nord-est. Sarà anche vero (l'anno scorso gli azzurri hanno conquistato un solo punto con gli scaligeri), ma è qui che torna a tambureggiare la penna di Gibran, lo scrittore che abbiamo parcheggiato in apertura di pezzo.
Grazie al Verona il Napoli è più consapevole... anche dei suoi limiti
Nessuno dice che se oggi il Napoli è pienamente consapevole del suo potenziale E DEI SUOI LIMITI lo deve anche a quello shock di fine maggio. Questa chiaramente vuole essere una piccola provocazione; tutti noi avremmo preferito giocare la Champions ed evitarci quel boccone indigesto. Eppure, ci ricorda il poeta, la nostra gioia è il nostro dolore senza maschera. Da quel dramma (sportivo) inaspettato, la squadra ha messo a fuoco tante cose. Ha capito che aveva molto da farsi perdonare (lo ha detto anche Spalletti in ritiro a Dimaro). Ha capito che se sottovaluti l'avversario puoi pure vincere la partita, ma il campionato lo perdi. Ha capito che i tifosi si stavano lentamente disamorando. Ha capito la lezione più importante: che cosa vuol dire sprecare il proprio potenziale. Nel calcio come nella vita, uno schiaffo inaspettato può ridestarci dal torpore.
Parafrasando Gibran, "il Napoli guarda dentro la sua gioia e ci trova quello che ieri è stato motivo di sofferenza". Ecco perché non c'è da mollare neanche un centimetro. Napoli-Verona sarà una partita complicata, questo è poco ma sicuro. Ma siamo ancora più certi che, proprio a fronte dei grandi temi emotivi sottesi al match, la banda Spalletti - che è ampiamente cresciuta sotto il profilo della gestione delle emozioni - non si farà trovare impreparata. Battere il Verona significa archiviare un capitolo, mettere a tacere gli ultimi spettri. La gioia di questo Napoli è figlia di quella disperazione. Insomma, se a fine anno sarà scudetto (fate pure i debiti scongiuri) toccherà fare una statua a quella "zoccola" di Giulietta.
A cura di Giovanni Ibello
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