Diciamolo subito così ci leviamo il pensiero. Oggi 2 ottobre la sensazione è che il Napoli, che questo Napoli, ha tutte le carte in regola per vincere lo scudetto. Solo il tempo ci dirà se il dio del calcio confermerà o meno il suo atavico risentimento per i nostri colori. Sgomberato il campo da ogni equivoco, veniamo adesso a Napoli-Torino. Consapevole delle piccole difficoltà che il Napoli ha palesato tra le mura domestiche (contro Lecce e Spezia, ndr), Ivan Juric parte contratto in fase di non possesso senza però rinunciare all'aggressività,lo stigma del suocalcio preistorico.
editoriali
Scoprire la vena comica di Juric è il più bel «risarcimento» dopo Napoli-Verona
Ma Spalletti, da vecchio stregone qual è, aveva previsto la mossa del croato e ha preso in largo anticipo tutte le contromisure del caso. Il tecnico di Certaldo ha spalancato il campo - specie con le sovrapposizioni esterne di Anguissa - e ha dato un saggio dell'imprescindibilità tattica della tanto discussa costruzione dal basso. Ci perdoni Eupalla se qualche volta, da cavernicoli della lavagnetta quali siamo, abbiamo dubitato di questa formidabile metodologia di gioco.
Nel Napoli di Spalletti il singolo si esalta NEL collettivo e non A PRESCINDERE dal collettivo
Va comunque precisato che se Anguissa riesce a penentrare indisturbato verso la porta di Milinkovic-Savic è solo grazie all'impalcatura ordita dalla squadra. Ci riferiamo naturalmente al secondo gol, quello che almeno in linea di principio avrebbe dovuto chiudere la contesa. Ciò che impressiona di questo Napoli è che il singolo che si esalta NEL collettivo e non A PRESCINDERE da esso. Insostituibile Mario Rui sull'out mancino che funge da vero e proprio regista occulto e che, col suo piedino educato, dipinge un cross per la testa dell'onnipresente Anguissa. Il camerunense insacca senza particolari affanni la rete che sblocca il tabellino.
Non c'è che dire, questo ragazzo fa davvero impressione. Solo un anno fa (agosto 2021) Anguissa ha rischiato di giocare in Championship - l'equivalente della Serie B inglese - col Fulham. Oggi è un top del suo ruolo, in Italia e in Europa (basta chiedere a Jurgen Klopp). Alla luce di questa premessa, la considerazione che segue è obbligatoria: che meraviglia quando nel bitume del calcio le idee riescono "a fottere" il denaro, quando l'abilità dello scouting mette a tacere a tirannia dei soldi, l'arroganza del potere. Questo è il Napoli che vogliamo amare. Un Napoli di pura visione, un collettivo utopico che rovescia tutte le leggi del mondo.
Kvaratkhelia è una bestia di grazia
E che dire di Kvaratkhelia? Il genietto georgiano flirta con l'indicibile al pari dei grandi che hanno scritto la storia di questo sport. Sì d'accordo, è presto ancora per dire certe cose. Ma Kvicha ha le stimmate del fenomeno e non riconoscerle è un sacrilegio. Ieri il George Best di Tblisi ha preso palla a centrocampo e l'ha portata in avanti per cinquanta metri (con cinque tocchi di pregevolissima fattura) prima di depositarla nell'angolino basso con un colpetto pantofolato, una carezza tanto dolce quanto spietata. La palla si è insaccata dopo aver dato un bacino al palo. Ma che bellezza è? Kvara è un caterpillar pieno di poesia, è una bestia di pura grazia. Kvara non si può spiegare con troppe parole, va accettato come un atto di fede (e ubriacarsi nel delirio lisergico dei suoi dribbling è cosa buona e giusta).
Piccolo inciso su Meret e Kim
Molto bene anche Meret che non ha particolari responsabilità sul gol di Sanabria ma che invece salva il risultato al 12' e all'82', su conclusione a botta sicura prima di Vlasic e poi di Radonjc. Kim si conferma un mostro di concentrazione e atletismo.
La rabbia di Juric si conferma... comica
Piccola parentesi sul tecnico più iracondo di tutto il torneo (qui possiamo rinfrescare la memoria dei più disattenti). Intervenuto ai microfoni del postgara, Ivan Juric ha detto in buona sostanza che il Torino ha giocato meglio del Napoli. Un parere forse dettato dai nervi, un'uscita che chi vi scrive non fatica a considerare comica. Comica proprio come l'espulsione con placcaggio in allegato registrata al minuto di gioco numero 72. Questa la dinamica dell'episodio che non può non strappare un sorriso: Juric si è inferocito per un banalissimo scontro di gioco tra Singo e Mario Rui. In altre parole, stava per aggredire qualcuno - non si capisce chi - prima di essere portato a più miti consigli (tanto per usare un eufemismo).
Tuttavia, per amor di onestà dobbiamo dire che dopo il terzo gol il Napoli si è crogiolato credendo erroneamente che la partita fosse ormai in cassaforte. Piccolo errore di presunzione per la banda Spalletti che non ha tenuto in debita considerazone la ferocia di un allenatore che fa di queste prerogative, dell'uomo contro uomo, il suo vangelo futbolistico. La vittoria però non è mai stata in discussione. Il Napoli è primo in classifica e chi vuole vincere deve fare i conti con un collettivo che finalmente fa dello spalla a Spalla di beniteziana memoria la sua cartina di tornasole.
A cura di Giovanni Ibello
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