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Il Napoli rallenta, ma la strada è tracciata: ora serve una svolta con la Lazio

Il Napoli rallenta, ma la strada è tracciata: ora serve una svolta con la Lazio - immagine 1
Gli azzurri hanno ottenuto il secondo pareggio di seguito non approfittando per l'allungo
Sara Ghezzi

Il Napoli si è fermato dopo l'exploit contro la Juventus, il pareggio nel recupero contro la Roma e quello di ieri sera contro l'Udinese arrivato ancora una volta da una situazione di vantaggio. La gara contro i bianconeri aveva consegnato una certezza maggiore al campionato, ma sembra che quella pareggite da cui era affetta la squadra di Thiago Motta abbia infettato gli uomini di Conte.

Il Napoli è calato fisicamente contro Roma e Udinese

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Ciò che maggiormente allarma, però, di questi due match è la poca lucidità, i troppi errori e una pressione che il Napoli non sembra reggere. Infatti, quando è arrivato il momento di premere sull'acceleratore approfittando dei risultati dell'Inter che domenica scorsa ha pareggiato nel derby contro il Milan e che giovedì ha perso il recupero contro la Fiorentina. In queste settimane soprattutto con la delusione per il mercato poco entusiasmante spesso si è gridato "a lupo a lupo" e a forza di farlo, questo è arrivato e gli azzurri sono al secondo sto consecutivo portando a casa solo due punti sui sei disponibili. Due gare in cui, però, c'è una differenza di prestazione; se contro i giallorossi soprattutto nel primo tempo la superiorità è sembrata evidente con il gol di Spinazzola che quasi era sembrato poco, ma con il calo, soprattutto, fisico nel secondo tempo, contro i friulani gli azzurri non hanno mai dato una sensazione di superiorità con la squadra di Runjaic che ha giocato con grande personalità rischiando addirittura di vincere.


Mazzocchi protagonista in negativo e un Napoli sottotono

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Il Napoli era riuscito anche ad andare in vantaggio con McTominay, ma si è fatto recuperare subito con un'ingenuità di Juan Jesus che ha rinviato male per Mazzocchi un pallone che Meret aveva chiamato a gran voce. Il secondo tempo non ha avuto il cambio di passo che ci si aspettava con l'Udinese che si è mostrata superiore anche sul piano fisico che fino ad ora è stata l'arma in più degli uomini di Conteche però in questa fase sembrano in calo. Il tecnico ha provato a dare una scossa cambiato tutto l'attacco e richiamando in panchina anche Anguissa che non è stato all'altezza delle sue ultime prestazioni. Poi si è messa anche la sfortuna che ha portato all'infortunio prima di Olivera e Spinazzola che ha costretto il tecnico a puntare su Mazzocchi adattato a sinistra e titolare dopo mesi che ha sofferto già contro la Roma protagonista in negativo sul gol di Angelino. Una gara che il tecnico ha analizzato con lucidità chiedendo tranquillità sottolineando e rivendicando la bontà del lavoro portato avanti fino ad ora, ma che non può non lanciare qualche campanello dall'allarme, perché il secondo tempo contro la Juventus e i risultati favorevoli facevano presagire a qualcosa di diverso e invece da quella sfida del 25 gennaio la pareggite sembra aver colpito Conte e i suoi, mentre la sete di vittoria è entrata in Thiago Motta e co. Contro la Lazio bisognerà invertire rotta, anche perché ci sono due motivazioni la voglia di vendetta contro i biancocelesti e uno scontro diretto sempre più vicino.

A cura di Sara Ghezzi

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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