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editoriali
(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
Amare il calcio in questi anni è stato davvero difficile perché tutto il romanticismo sempre appartenuto a questo sport è andato perso. Al suo posto hanno preso la scena il business, il cattivo esempio, le ingiustizie, il non rispetto delle regole, i sotterfugi attuati solo per un benessere economico lasciando a casa la passione dei tifosi. Un calcio malato che ha portato i bambini ad allontanarsi sempre di più da quel pallone che per anni è stato il sogno di tanti. Poi il 15 agosto è sceso in campo il Napoli di Luciano Spalletti che ha iniziato a regalare spettacolo. Una squadra che gioca un calcio praticamente perfetto. Una società che ha costruito una rosa senza mandare in malora le proprie casse. Un direttore sportivo che ha scovato giovani talenti in giro per il mondo non spendendo cifre monstre. Un progetto che ha portato gli azzurri ad essere a +19 sulla seconda in classifica a 11 giornate al termine della Serie A ottenendo anche i quarti di finale di Champions League.
Un cammino impeccabile quello degli azzurri che in Serie A hanno praticamente ogni statistica a favore. Miglior attacco, miglior difesa, miglior possesso palla, hanno in rosa il capocannoniere e il miglior assistman. Ma il Napoli è anche la squadra con meno cartellini, infatti vanta solo 36 ammonizioni e un’espulsione, quella di Mario Rui contro l’Empoli. Un dato che sottolinea non solo la correttezza dei giocatori, ma anche il dominio della squadra. Infatti se per la maggior parte dei minuti della partita si ha il possesso del pallone, più difficilmente si è costretti a fare fallo nonostante i ragazzi di Spalletti attuano una pressione quasi asfissiante nella fase di non possesso.
Il Napoli è quindi la squadra più corretta della Serie A. Ma c’è un altro aspetto che lo evidenzia ed è un’impronta voluta da Spalletti. Gli azzurri infatti difficilmente protestano, anche quando la decisione arbitrale non è a favore. Nessuna capannella attorno al direttore di gara come si vede troppo spesso sui campi, nessuna scena plateale, nessun rotolarsi sul rettangolo verde per fare sceneggiata come insegnano diversi campioni esaltati nel mondo. Per questo il Napoli è il manifesto del calcio, per questo motivo guardare una partita dei partenopei può far bene ai bambini, soprattutto dopo le scene viste a Roma e Milano l’ultimo weekend. Gli azzurri vincono, si divertono e convincono come dovrebbe essere un giuoco, come i bambini che giocano in piazza quando la primavera inizia a farsi spazio.
A cura di Sara Ghezzi
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