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editoriali
Napoli Spartak, l'editoriale
Bisogna saper perdere, non sempre si può vincere, cantavano i The Rokes con la voce di Shel Shapiro e Lucio Dalla nel Festival di Sanremo del 1967. Il Napoli non le vincerà tutte, ed è possibile che questo schiaffo in fondo potrebbe far bene in vista del delicato incontro di domenica prossima contro la Fiorentina. Non eravamo fenomeni prima e non siamo brocchi adesso. Eviteremo processi sommari e di individuare potenziali colpevoli. La stagione è lunga e nessun obiettivo è precluso.
Meret e Manolas ritrovano il posto da titolare e completano il reparto difensivo i soliti Di Lorenzo, Mario Rui e Koulibaly. A centrocampo Elmas, Fabian Ruiz e Zielinski, in attacco Politano e Insigne sugli esterni e Petagna attaccante centrale. Inizia il match, passano pochi secondi e Insigne la mette al centro per Politano, anticipato dal portiere Maksmenko che la smanaccia, Elmas ci crede ed è 1-0. Gli azzurri sembrano guidare la gara ma al 28' Mario Rui commette un'ingenuità con un brutto fallo, l'arbitro estrae prima il giallo, poi check del VAR: è rosso diretto, Napoli in 10. Al 35' Zielinski sciupa una ghiotta occasione per raddoppiare e tira alto. Nei minuti di recupero l'arbitro assegna un rigore per lo Spartak Mosca su presunto fallo di Politano su Promes. Gli azzurri non ci stanno e protestano con veemenza. L'arbitro va al VAR e revoca il rigore. 1-0 fine primo tempo.
Lo Spartak punta sul temperamento a differenza del Napoli. La partita si innervosisce e volano cartellini come se piovesse. Al termine dell'incontro l'arbitro avrà tirato fuori 11 gialli e 2 rossi. Inizia il secondo tempo, Spalletti corre ai ripari. Subito fuori Zielinski e Petagna, dentro Anguissa e Osimhen. Lo Spartak cerca il pareggio e al 55' Promes fa 1-1. Al 67' Manolas segna il goal del 2-1, ma l'arbitro annulla per fuorigioco. Al 74' entra Lozano a dare vivacità in attacco ma all'80' doccia fredda e goal dello Spartak sugli sviluppi di un'azione d'attacco, Ignatov porta in vantaggio russi. Al minuto 92' dentro Ounas e fuori Politano all'assalto del pareggio, ma al 90' Koulibaly pasticcia e Promes ne approfitta. E' 1-3. Assalto finale dei partenopei che con un moto d'orgoglio trova il goal di Osimhen su assist di Di Lorenzo ed è definitivo 2-3.
Il Napoli non c'è stato, ma anche Napoli non pervenuta. Lo stadio semi-deserto. Questa città non può e non deve perdere l'opportunità di sostenere la propria squadra del cuore dagli spalti del Diego Armando Maradona. E' palese che il tecnico toscano abbia forzato qualche scelta per preservare la squadra in vista di Firenze. Ma la vittoria a tutti i costi non deve e non può diventare un'ossessione. Il Napoli deve necessariamente tornare a divertire e divertirsi. Non può essere questo il tempo dei giudizi, l'espulsione ha senza dubbio condizionato la partita. Forse rinunciare ad un incontrista come Anguissa o Demme, si è rivelata una scelta azzardata, ma col senno di poi siam tutti bravi nelle analisi. Ora si va a Firenze con la voglia di riscatto che ci auguriamo possa guidare gli azzurri a vivere un'altra domenica da protagonisti.
Gli italiani perdono le partite di calcio come fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio. SIR WINSTON CHURCHILL
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