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editoriali

Il derby della Madonnina per sancire la vittoria del Sud, dei cosiddetti “terroni”

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Il derby tra Inter e Milan non sancirà la rivale del Napoli, ma tutt'altro. A San Siro si spianerà la strada per gli azzurri che corrono verso uno scudetto che manca da troppi anni

Giuseppe Ferrara

Da tanto, forse troppo tempo una squadra del Sud non dominava il campionato. Negli ultimi anni, ma anche nella storia del calcio noi tutti abbiamo assistito al dominio dei club del Nord. Spesso, i colpi stratosferici del calciomercato sono arrivati proprio da lì (basti ripensare alla Juventus). Nella vita però tutto cambia ed anche le gerarchie son fatte per essere ribaltate. Tale frase fa al caso del Napoli, che in una stagione qualunque ha dimostrato e continua a farlo di essere la squadra più forte del campionato. Nelle regioni del Nord si farà fatica ad accettare il dominio azzurro, ma i cosiddetti "terroni" non smetteranno mai di lottare per ciò che amano.

Qui Napoli

Il derby della Madonnina per sancire la vittoria del Sud, dei cosiddetti “terroni”- immagine 2
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Inter, Sampdoria, Juventus, Salernitana e Roma. Son queste le cinque giornate disputate dal Napoli dopo la sosta per il Mondiale, proprio quella che doveva essere "irreparabile". Durante questo mese, gli azzurri hanno ottenuto una sola sconfitta a Milano (per il piacere dei rivali) e ben quattro vittorie, battendo o meglio demolendo la Juventus (mai una squadra qualunque). Il mese di gennaio è stato decisivo per gli uomini di Spalletti e non solo per i punti ottenuti. Arrivare al giro di boa ed aver conquistato cinquanta punti sui cinquantasette disponibili non fa per tutti. All'inizio del girone di ritorno (domenica al Maradona) abbiamo visto che la missione dei partenopei è appena cominciata. La "vecchia" squadra si sarebbe abbattuta dopo il pareggio di El Shaarawy, ma ciò non accade più. Palla al centro e si riparte più forti di prima. La rete di Simeone al minuto 86' non arriva per caso. I trionfi son destinati a chi lotta, sempre e comunque. Allo stadio Diego Armando Maradona è accaduto quanto appena descritto. Il gruppo squadra è coeso, compatto e desideroso di arrivare sul tetto d'Italia. Si parlerà pur di ragazzi "inesperti" ma nel calcio non sempre tale fattore risulta fondamentale. Infatti, il 5 febbraio alle ore 12:30 La Spezia sarà solo un'altra tappa di questo meraviglioso viaggio. Questo weekend però potrebbe consacrare definitivamente il Napoli, vista la battaglia tra Inter e Milan nel derby della Madonnina. Tale match potrà consegnare (senza più scetticismi) lo scudetto alla Corte del Vesuvio dopo trentatré lunghissimi anni. 

Qui Inter

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Il desiderio dell'Inter è chiaro: lo scudetto. La verità è che in questa stagione, i nerazzurri non hanno ancora imparato a "contenere" i propri istinti. Parlare di tricolore può sembrare giusto, ma in realtà non lo è. La rosa è sicuramente all'altezza, ma il cuore e la voglia sono decisamente più in basso. Dopo aver sconfitto la capolista, il sole sembrava esser tornato, ma il tempo (l'unico in grado di giudicare) ha semplicemente riportato ad Appiano Gentile i sogni di gloria. Il distacco dal Napoli è di ben tredici punti, un'eternità rivedendo il cammino degli azzurri. Nella vita tutto è possibile, sia ben chiaro, ma pensare di poter "condannare" i partenopei al secondo posto è pura blasfemia. Simone Inzaghi lo sa, e non a caso nell'ultima conferenza stampa sembrerebbe aver alzato bandiera bianca con tali dichiarazioni: "Il Napoli sta facendo un campionato a parte". Questa frase risuona nella testa dei tifosi milanesi, che però dovranno farsene una ragione il prima possibile. Oltre alla discontinuità sul campo, ci ha pensato il mercato a mettere in difficoltà la squadra. L'addio di Skriniar è stato solo rimandato, ma la mente del calciatore è già a Parigi. Ovviamente, parliamo di un professionista che però al tempo stesso non avrà più nulla da donare alla maglia. Quindi, domenica sera alle ore 20:45 il derby alla "milanese" non sancirà chi lotterà per lo scudetto, ma sottolineerà per l'ennesima volta la rivalità cittadina. Non è presunzione, ma voglia di elogiare un gruppo che anche dalla stampa lombarda e non solo viene sempre "messo in secondo piano", ed ovviamente stiamo parlando del Napoli. 

Qui Milan

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Nelle ultime settimane abbiamo visto il Milan peggiore degli ultimi anni. A Milanello sembra esser ritornata la "paura" e sopratutto la delusione dopo il tricolore conquistato nell'ultima stagione. Giocatori spenti, svogliati e senza ambizioni sono a capo di una squadra, che ormai dovrà cercare solo di limitare i danni. La ripresa è sicuramente possibile, anche se rimettersi in gioco è quasi, o meglio del tutto inattuabile. L'ultima sconfitta per 1-5 a San Siro contro il Sassuolo è un chiaro segnale: il gruppo non crede alla rimonta. È giusto che sia così, non esiste pensiero più veritiero di questo. Fermare la cavalcata del Napoli è irrealizzabile, sopratutto quando si è alle prese con problemi del genere. Stefano Pioli necessità del miglior Leao, Hernandez, Tonali e tanti altri. Come spesso accade però, anche i calciatori sono alle prese con dei "momenti no" ed è del tutto lecito. Il tecnico rossonero però è più "sfortunato" rispetto al collega Spalletti che può girare o rigirare lo scacchiere a suo piacimento. Infatti, le stagioni sono trionfali anche quando a disposizione si hanno più uomini in grado di fare la differenza. Tutto ciò non appartiene al club lombardo e quindi, sognare una rimonta significherebbe dimenticare totalmente gi avversari che fin qui hanno avuto la meglio, sia a distanza che negli scontri diretti.

 

A cura di Giuseppe Ferrara