Ad inizio stagione 23-24 un tilt: il gruppo guidato (male) ha scelto di non seguire la stella polare francese che si è trovata al posto di quella precedente. La qual cosa non si può definire al 100% un errore per come si sono svelate le carte con il tempo, ma di certo resta a noi il dubbio che se avessero da subito accettato - senza se e senza ma - le idee di Garcia, forse ora il Napoli avrebbe più punti. Forse 3, forse 1, forse 5. Questo perché il rigetto non fa parte, non può far parte di questa professione. L'adesione a certi schemi con decisione e convinzione avrebbe comunque creato un downgrade rispetto all'anno scorso - da qui la non accettazione evidentemente - ma sarebbe stato più graduale o ad ogni modo non avrebbe dato quest'impressione di impotenza. Il Napoli squadra invece ha prestato malamente il fianco, di fatto anche sbattendo fuori il suo allenatore dallo spogliatoio, alle critiche individuali. Che hanno anche peggiorato il profilo di incertezze e di pressioni calate su tutti i calciatori chiave. Persino Di Lorenzo ha sbagliato qualche partita inspiegabilmente.
Chi scrive non sarà mai d'accordo con gli Ultras perché portatori di idee violente, anacronistiche e totalmente fuori dall'ottica di un calcio onnicomprensivo, che considera tutti i tifosi sullo stesso livello e molto migliori quelli educati che quelli urlanti. Però torto non hanno quando parlano di responsabilità prese per ora solo dal tecnico e per nulla dai calciatori. E non sbaglierebbero se dicessero anche che Mazzarri non potrà essere da solo la soluzione. La speranza è che si ritorni molto presto a sentire un buon umore all'interno dello spogliatoio e che si ritorni a parlare la lingua di questa squadra, che è fatta di pallone e schemi. D'altra parte però il Napoli - siamo certi - perderà e pareggerà altre partite e quindi ci vorrà quella convinzione dei propri mezzi e quella umiltà. Quel voler difendere pure se stessi da chi parla di squadra normale pure nei fatti e non solo nell'estetica. Gli allenatori contano quanto contano i professori per menti e cuori dei propri alunni, ma per la sufficienza è lo studio il centro del villaggio. Proprio per questo ora ci si deve aspettare, caduti tutti gli alibi e gli scudi e gli scudieri, che quelli che faranno rotolare il pallone si diano una smossa di quelle importanti e decisive.
A cura di Mattia Fele
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