Mazzarri potrà anche far luce su tutte le problematiche di questa squadra (e lo sta facendo, vedere dichiarazioni sul mercato) ma ciò non toglie che per ora i progressi tecnici sono stati troppo pochi rispetto agli scompensi che si sono visti. Questo, attenzione, non toglie neanche mezza responsabilità a Rudi Garcia e a chi l'ha scelto. Semmai, ne dà alcune anche ai calciatori. Elmas andrà via e sarà una perdita importante, perché scopre tre ruoli fondamentali dello sviluppo offensivo. Ma se non è più motivato, allora è giusto così. E tanto dovrebbe accadere pure per altri, se sentissero lo stesso peso di Eljif. Gaetano, Zerbin, Zanoli, Demme potrebbero tutti essere in partenza e così il Napoli si ritroverà ad effettuare una seconda mini-rivoluzione (come fu per Kvara e Kim, Olivera, Raspadori, Simeone e come fu anche nel primo gennaio di Gattuso ndr) già dopo un solo anno dalla precedente. Anche qui siamo nell'unicum. D'altronde, poche volte una squadra nuova ha preso e vinto e strabiliato con questa forza. Ecco perché non era così semplice riprodurla, come invece ha pensato di fare il Milan acquistando solo nomi. Per lo meno, tenendo la stessa guida tecnica, non hanno sfaldato l'aspetto tattico e ora arriveranno comunque saldamente tra i primi 3 del campionato.
Non è finita la stagione del Napoli ma si prospetta molto peggio che "altalenante", come pure la definimmo quando c'era Garcia. Con buonissimi risultati e brutte figure. Continuando così, senza una programmazione e un cambio di idee, si rischia di ballare nel buio e solo di "sperare che le cose migliorino". Da sole. Ma se nulla cambia, niente cambia. E non ci sembra che De Laurentiis sia lì dov'è perché fosse un uomo solamente fortunato.
Di Mattia Fele
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