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editoriali

Il Napoli passa dai piedi di Lozano e dalla testa di Spalletti: le voci dal futuro

Emanuela Castelli

La perfezione non esiste...il Napoli sì!

L'Hirving Lozano che non ci si aspetta è comparso come per magia nella notte europea di Eintracht-Napoli. Risultato? Tedeschi annichiliti e Napoli con una mano (e un piede) nei quarti e nella storia. Quasi tutte le azioni pericolose del primo tempo passano dai suoi piedi, tutte nascono dalle idee di Spalletti, mai domo, mai pago, mai totalmente soddisfatto.

E' il Napoli delle meraviglie, targato Lozano & co.

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Ché è vero che Lozano apparecchia la tavola e Osimhen e Di Lorenzo servono un primo ed un secondo piatto succulenti, al sapor di vittoria, ma è vero anche che la sensazione è un'altra. Ed è una sensazione nuova, bella: il Napoli vince di squadra, sempre. Anche quando la risolve con un colpo di tacco (e di genio) di un Kvaratskhelia dato per appannato e risorto nel secondo tempo con quella giocata senza senso, che siamo sicuro l'Eintracht sognerà per diverse notti. Perché questo Napoli non è Di Lorenzo, capitano e uomo irrinunciabile di questa squadra. Non è Lobotka, regista a cui Spalletti non concede mai riposo. E non è nemmeno Osimhen, che pure sta conquistando Italia ed Europa a suon di gol. Non è il genio del georgiano, e nemmeno la trance agonistica di Anguissa. Questo Napoli è squadra. La sua forza è proprio lì, in quel cerchio magico che i calciatori disegnano prima del fischio d'inizio di ogni gara, abbracciati prima d'amarsi in campo. E' nelle parole pre-match del Capitano. E' negli abbracci tra panchina e titolari ad ogni gol segnato. E' nel sorriso di Giovanni Simeone. Ma, soprattutto, nel volto teso di Luciano Spalletti. Che non si concede di sorridere, ma "non vuol dire che non sono felice". Il tecnico lo sa, che le emozioni possono travolgere e dominare, lui preferisce che a farlo, in campo, sia il suo Napoli. Candidato ad entrare nella storia come "Il Napoli di Luciano Spalletti". Sentiamo già le voci dal futuro: "Ve lo ricordate, quando Lobotka costruiva gioco e Osimhen segnava a ripetizione?". Che Napoli, signori. Che Napoli.