Qual è la vera faccia della squadra di Conte?
Il Napoli visto nel primo tempo di Marassi contro il Genoa ha dato l'impressione di poter essere non solo sostanza e carattere, ma anche qualità e bellezza. Un gioco che non si vedeva da un po' di tempo da questa parte, una squadra che sembrava divertirsi con giocate spettacolari e tacchetti che non erano un di più, ma un modo per aprire gli avversari. Poi cosa è successo? Il primo tempo è finito e nei secondi quarantacinque minuti è scesa in campo un'altra squadra, del tutto differente dalla prima.
Genoa-Napoli, cosa è successo nell'intervallo?
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In questa stagione gli azzurri hanno spesso cambiato l'inerzia nel secondo tempo rientrando con maggior grinta dagli spogliatoi, merito anche di Antonio Conte che si fa sentire quando le cose non vanno bene. Quest'oggi, invece, la squadra si è sentita troppo bella e dominante, abbassando il livello di attenzione mettendo il Genoa nella condizione di rientrare in gioco. Un cambio di inerzia che non è piaciuto assolutamente al tecnico azzurro, a giusta ragione. In tutti c'è la consapevolezza che il calcio contiano non sia quello spettacolare di Spalletti e Sarri, ma il primo tempo ha smentito questa credenza dimostrando che quando c'è la tecnica si può vedere in campo la doppia faccia della stessa medaglia. Bellezza e carattere, possesso e sacrificio, geometrie e fierezza. Per questo la seconda frazione ha suscitato rabbia nel tecnico che, come ha raccontato in tv, ha voluto ricordare ai suoi ragazzi che per lottare per i vertici certi cambi di "umore" non sono ammessi. Se il condottiero azzurro è sicuro che la vera versione della squadra sia quella che ha siglato due gol in pochi minuti e che avrebbe potuto farne almeno altri due, i tifosi si pongono una domanda: qual è il vero Napoli? La risposta non è certa, bisogna fidarsi di chi siede in panchina e vede i giocatori tutti i giorni, ma non si può accettare facilmente una squadra che troppe volte gioca da Dottor Jekyll e Mr. Hyde.