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editoriali
Getty Images
Senza un’anima e senza un corpo, un Napoli in balia degli eventi e incapace di reagire e proporre un minimo gioco. Passare in vantaggio immediatamente in maniera più che fortuita, senza essere in grado di approfittare dello sbandamento degli avversari e alla fine accusare il loro inevitabile ritorno una volta superato quel blocco nelle gambe che si ha dopo una partenza del genere. Questa è la sintesi di Hellas Verona contro Napoli, una partita tristemente vera, che sbatte in faccia la realtà anche a chi vuole ostinarsi a non vederla.
Non ci sono più attenuanti, tantomeno prove d’appello, il Napoli sta fallendo gli obiettivi e lo sta facendo nel modo più nefasto possibile, dimostrando limiti tecnici, tattici e mentali. E’ difficile immaginare, anche negli incubi peggiori, un Napoli più vuoto di così. Si può subire il pareggio, si può anche andare sotto, ma ciò che è inaccettabile è l’apatia mostrata in svantaggio e l’impossibilità di costruire una reazione, sia mentale che tattica.
Si sente mister Gattuso continuare a parlare di mancanza di veleno; ma siamo sicuri che sia solo una questione di veleno? Siamo certi che dietro questa continua affermazione non ci sia un sottile e velato modo per scaricare le responsabilità sulla squadra? Gli azzurri palesano evidenti lacune tattiche che non possono essere schermate dietro la fragilità e l’insicurezza che mostrano.
L’insicurezza spesso deriva proprio da limiti che sai di avere e così il Napoli si trova impreparato ad affrontare gli eventi di una partita, presumibilmente non sentendosi tatticamente forte, trovandosi quindi allo sbaraglio come dimostra il gioco che propone. Imbarazzanti in attacco per assenza di trame di gioco, sfilacciati in difesa ed a centrocampo, in inferiorità numerica tra le linee con le puntuali incursioni degli avversari che arrivano sempre per primi sulla palla, questa è la realtà del Napoli ed è decisamente preoccupante.
Probabilmente è arrivato il momento delle decisioni forti o impopolari. Si è concluso il girone di andata ed obiettivamente, cosa potrà cambiare in quello di ritorno? Certo, avremo il miglior Osimhen e Mertens col tempo recuperato, ma solo questo basterà a risolvere problemi che non sono solo in fase realizzativa ma costruttiva? Ultima nota, non di minor importanza, è che in questo marasma, si son perse anche le tracce di un Bakayoko oramai lento ed impacciato.
C’è bisogno di meditare, agire e bisogna farlo presto. Non ci sono più attenuanti, dopo il crollo contro la Juve era doveroso aspettarsi un minimo di reazione che a questo punto è chiaro, il Napoli non è in grado di dare.
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