La fascia sinistra del Napoli è un inno alla gioia, alla bellezza, alla concretezza
editoriali
Napoli, fascia sinistra strabilia: Rui detta, Zielinski disegna, Kvara pennella
Fascia sinistra Napoli, ed è subito poesia. Non bisogna più scegliere tra bellezza e concretezza: si può averle entrambe
Mario Rui, Zielinski, Kvaratskhelia. Cosa si può desiderare di più, laggiù a sinistra del campo verde? La fascia sinistra del Napoli riprende a far sognare, a regalare emozioni e gol, ad elargire a piene mani bellezza. Soprattutto, ci toglie dall'imbarazzo. Per anni abbiamo parlato di bellezza che era priva di concretezza. O di concretezza che però di bello non aveva che i tre punti a fine match. Ora la scelta non si pone più. Ora, con i magnifici tre, si può avere tutto. Che Kvara fosse un potenziale crack si intuiva già da Dimaro. Sì, perché non bastavano i video su Youtube che ritraggono le sue prodezze. Un calciatore bisogna viverlo, guardarlo per tutti i 90', ché una giocata buona può capitare a tutti...(o quasi!). Ma a Dimaro ha lasciato tutti senza parole: determinazione, ma non solo. Qualità, tanta qualità. Un dribbling sfrontato, epico, generoso. Un uno contro uno che non teme nessuno. E il senso della porta, come pochi. Kvara dribbla, finalizza, segna. E lo stadio si incanta. A dettare i tempi di gioco, Mario Rui nelle retrovie. Il Maestro, come lo chiamano affettuosamente i tifosi azzurri. Il Maestro, puntuale, gli serve palloni che sono cioccolatini, inviti libidinosi all'inserimento fatale. E Zielinski, là in mezzo, disegna calcio, tracciando linee che la sua mente visualizza prima degli altri. Scovando spazi che ad un occhio normale non apparirebbero possibili. I tre si scambiano di posizione, allargano le maglie delle difese avversarie, si aprono spazi l'uno per l'altro. E da quella fascia nascono i principali problemi degli avversari, di un Napoli finalmente bello e vincente.
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