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“Chi non lotta per qualcosa ha già comunque perso” (E il Napoli ha già vinto!)

napoli empoli
La frase esposta dagli ultras che recita un passo della canzone della Mannaoia sarà il mantra azzurro da qui alla fine della stagione
Giovanni Frezzetti Caporedattore 

Il Napoli è carico, recepisce il messaggio dei tifosi: dalla Curva B lo striscione che cita la canzone "Combattente" di Fiorella Mannoia "È un regalo che vale in tutto l'universo... Chi non lotta per qualcosa ha già comunque perso". Contro l'Empoli, quelle parole hanno sortito l'effetto sperato (dopo qualche minuto di tremarella): ma la squadra di Conte c'è e ha il compito di seguire questo mantra fino alla fine del campionato. Ma alla fine ci sono dei motivi per cui ha già vinto.

“Chi non lotta per qualcosa ha già comunque perso” (E il Napoli con l'Empoli ha dimostrato di aver già vinto!)

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Un 3-0 secco all'Empoli in cui il Napoli attraversa solo 5-6 minuti difficili (i primi), poi reagisce e prende in mano il gioco come ci aveva abituato con questo 4-3-3 spumeggiante prima della catastrofe infortuni. La gara si incanala subito con un McTominay on fire e un Lukaku prima in versione assistman e poi goleador. Sulla partita in sé c'è poco da dire: sarebbe banale elogiare il gioco e la gestione avuta da tutta la squadra, è più interessante soffermarsi, a 6 gare dalla fine, sullo spirito visto negli occhi di questi ragazzi. L'Inter è lì, a 3 punti di vantaggio ma con un calendario leggermente più complesso e con un paio di impegni in più. Ecco, saranno quelle le energie nervose che i nerazzurri potranno spendere: il ritorno di Coppa Italia e di Champions rispettivamente con Milan e Bayern Monaco non saranno di certo delle passeggiate di salute, anzi. Per questo il Napoli ha l'obbligo di rimanere attaccato agli avversari senza poter fallire nessuna delle gare che restano da giocare. Parma e Lecce a parte, le altre, Monza, Torino, Genoa e il Cagliari all'ultima (che potrebbe già avere il suo verdetto salvezza), hanno ben poco da chiedere al campionato. Ma questa può essere un'arma a doppio taglio.


Mai sottovalutare l'avversario, ma sappiamo che con Conte questo rischio non c'è. Venezia insegna che la giornata storta può esserci e che rischi di lasciare sul campo punti pesanti anche contro le cosiddette piccole. Il Napoli non se lo può permettere, ma i segnali lanciati contro l'Empoli fanno presagire un finale diverso. Il destino non è nelle mani degli azzurri, che devono sperare in un passo falso dell'Inter per agganciarla ed eventualmente superarla per evitare uno spareggio scudetto al cardiopalma. Ma la strada da seguire è tracciata e i primi passi sono stati mossi con fermezza e decisione. Ora ci vuole solo concentrazione e lavoro: in pieno stile Antonio Conte. Non bisogna neanche adagiarsi sui giusti allori che già campeggiano a Castel Volturno: che se ne dica, il Napoli e il mister hanno fatto un miracolo ad essere lì. Si partiva da zero, ci sono stati infortuni e l'addio pesante di Kvara a gennaio: affermare il contrario sarebbe in malafede. Ecco che il messaggio lanciato dagli ultras è più che corretto: la canzone della Mannoia descrive alla perfezione quello che è lo spirito che deve avere questa squadra da qui alla fine. Il Napoli ha già vinto, ma deve lottare ancora per poter dire di non aver perso.

A cura di Giovanni Frezzetti

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