La New Era del Napoli è ufficialmente iniziata. A dire il vero già in estate la rivoluzione azzurra ha avuto il via con diverse cessioni e soprattutto i nuovi innesti come Buongiorno, McTominay, Neres e Lukaku, ma anche Gilmour, Spinazzola e Rafa Marin (anche se non ha praticamente mai giocato), oltre ai rientri di Folorunsho e Caprile che sono partiti nuovamente versi nuovi lidi in questo gennaio. Quindi, diversi movimenti con Conte pronto a guidare questa rinascita, ma ieri sera contro l'Atalanta è iniziata veramente la nuova storia, quella che non prevede Kvaratskhelia che ha scelto di lasciare la nave a metà stagione. Ma questo Napoli ha un altro padrone che guida questo nuovo inizio.


editoriali
La vera New Era del Napoli ha un solo padrone
Conte padrone del Napoli
—La gara contro i temuti bergamaschi, in terra nemica, per gli azzurri ha dato certezza ad una convinzione che già da tempo aleggia tra i tifosi napoletani. Il vero padrone di questo Napoli ha un nome e cognome: Antonio Conte. Perché la vittoria di Bergamo è un bignami del suo calcio e di quello che ha fatto in pochi mesi sulla panchina azzurra. A giugno era impensabile immaginare gli azzurri primi in classifica a 50 punti dopo 21 giornate dopo il decimo posto dello scorso anno. Ma il fuoriclasse di Lecce ha dimostrato di meritare la sua fama di top manager, sia per la gestione delle situazioni comunicative, sia per l'incisione che ha sul mercato e sulla testa dei giocatori che in campo scendono col il coltello tra i denti e la consapevolezza di essere un gruppo forte. La gara di Bergamo ha evidenziato tutto ciò, il Napoli è in crescita per gioco, il carattere lo aveva mostrato anche nei primissimi mesi, ma soprattutto per la maturità che sta mettendo in campo ad ogni match. L'addio di Kvara è stato gestito nel migliore dei modi grazie al padrone assoluto di questa nuova era partenopea che ha isolato i suoi ragazzi portandoli a vincere contro una corazzata che di strada in questi anni ne ha fatta tanta.
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Il coraggio delle scelte e la fiducia nei suoi uomini
—La forza di un allenatore la si vede soprattutto nelle scelte come quella di portare in azzurro Lukaku, il gigante belga che non sembrava più essere così dominate, ma che in queste settimane è in continua crescita raggiungendo l'apice proprio al Gewiss Stadium non solo per il gol, ma anche per i movimenti come in occasione del gol di McTominay. Infatti, è proprio l'attaccante ad aprire la strada al centrocampista scozzese. Il coraggio di richiamare in panchina Neres, che attualmente sembra essere ingiocabile, per lanciare in campo sul 2 a 2 Spinazzola il terzino voluto in estate ma che a dicembre sembrava già con le valigie in mano, ma in queste ultime uscite è riuscito a riconquistare la fiducia. Perché la forza di Conte sta in questo, nella sua capacità di rendere tutti partecipi e di mantenere alta la concentrazione, perché nessuno è sicuro del posto. Il Napoli ieri sera ha vinto con merito, da grande squadra che ora inizia a far sempre più paura, per la pace di Gasperiniche non ha digerito la sconfitta. La New Era azzurra ha un solo padrone, Antonio Conte, perché non è il singolo che fa questa squadra, ma le qualità dell'uomo che siede in panchina, che si dimena, che ai microfoni parla con una sincerità rara nel mondo del calcio e che ha dimostrato che c'è vita oltre Kvara.
A cura di Sara Ghezzi
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