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editoriali

Napoli campione d’Italia ma costretto alla rivoluzione: ADL, il futuro è adesso

Emanuela Castelli
Emanuela Castelli Giornalista 

Chi arriverà all'ombra del Vesuvio? Chi, invece, saluterà il vulcano per approdare in altri lidi? Il futuro è adesso, eppure sembra assai nebuloso

Il Napoli ha appena trionfato in Italia laureandosi Campione dopo 33 lunghissimi anni di attesa. Sarebbe dovuta essere l'estate dei festeggiamenti, l'estate dell'inizio di un ciclo vincente, eppure il club azzurro si trova a vivere i piovosi e freddi giorni di fine primavera con lo spettro della rivoluzione.Spallettiha lasciato: la pec lo ha "costretto" all'anno sabbatico, o forse davvero il mister ha bisogno di riposo dopo due anni piuttosto stressanti. Giuntoli, dal canto suo, è stato ammaliato dalle sirene bianconere ad un anno dalla scadenza del suo contratto con il Napoli. Non ha resistito, ed ora si trova a Genova, lontano dal progetto azzurro che pure ha guidato con abilità per otto lunghi anni.

Sembra incredibile, eppure è così: le due guide operative del Napoli campione d'Italia hanno abbandonato la nave, che continua a navigare, guidata da un unico Capitano, il patron Aurelio De Laurentiis. Il numero uno partenopeo è allettato dalle sfide, e questa si preannuncia come la più impegnativa dei suoi diciannove anni di presidenza. Il timone è saldamente nelle sue mani, ma sono tanti i nodi da sciogliere e l'orologio scorre veloce. Tra meno di un mese inizierà il ritiro dimarese, che coincide con l'inizio ufficiale della nuova stagione e il Napoli si trova a doversi dotare di un nuovo allenatore, e di dover risolvere la spinosissima questione DS: proseguire con Giuntoli, che per forza di cose sarà non operativo per i prossimi dodici mesi, o lasciarlo andare dall'agognata Vecchia Signora, che lo attende ma mica troppo a lungo? Sarà il tempo, amico-nemico di sempre, a fornire le risposte, che sono tutte nella testa del patron.

Aurelio telefona a tutti i papabili, con qualcuno si incontra pure personalmente: prima venti, poi quaranta, poi chissà. La rosa dei possibili sostituti di Spalletti è lunga e va scremata: qualcuno si è autoeliminato dalla lista dei desideri del patron azzurro, qualcun altro ci sta pensando ma la sensazione comune è che sia proprio il numero uno partenopeo a non aver ancora scelto il sostituto ideale. Galtier, Zidane, Garcia, Benitez, Sousa, Motta, Mancini, Italiano sono solo alcuni dei nomi accostati al Napoli in queste ultime settimane. La deadline fissata da De Laurentiis è programmata al 27 giugno: quando Mancini si sarà liberato dagli impegni di Nations League, guardacaso. Ma anche quando Galtier - prevedibilmente - avrà risolto il suo contratto con il Paris Saint Germain. Che la partita si riduca a questi due nomi? Staremo a vedere, senza dubbio al momento la piazza è con il fiato sospeso, in attesa di capire come sarà il Napoli 2.0, quello che porterà in giro per l'Italia e per l'Europa lo scudetto ma che è ancora tutto da decifrare.

Perché poi, si badi bene, i nodi non riguardano "solo" l'allenatore ed il diesse: ci sono, infatti, diversi enigmi che dovranno essere risolti, e sono roba mica da poco. Partiamo dalle certezze (poche): Kim dirà addio tra il 1 ed il 15 luglio. Il Napoli lo sa già da tempo e quindi scommettiamo che abbia già le idee chiare sul suo sostituto, ma occorre attendere il parere del nuovo allenatore. De Laurentiis da tempo si consulta con i suoi tecnici prima di concludere un affare, tanto più adesso, che il DS è separato in casa e non può assistere in modo concreto il patron nelle sue valutazioni.


Poi, c'è il nodo Osimhen: il contratto del nigeriano scade tra due anni ma il bomber ha già fatto sapere che non rinnoverà con l'azzurro. Quindi, o parte ora o si rischia di svalutarlo l'anno prossimo, quando di anni di contratto col Napoli ne avrà solo uno e sarà molto più abbordabile. 150 milioni, non di meno: questa la valutazione del patron che il club che vorrà portarlo via dal Vesuvio dovrà versare nelle casse del club partenopeo. Poi, a centrocampo ci saranno diversi addii: Demme voleva partire già lo scorso gennaio, Ndombele non sarà riscattato e c'è un certo Zielinski ad un anno dalla scadenza di contratto, per cui vale il discorso fatto per Osimhen: non si può perderlo a zero l'anno prossimo, occorre scegliere tra rinnovo con riduzione dell'ingaggio e vendita. Il polacco vorrebbe restare a Napoli, ma la sua permanenza non è scontata. Stesso dicasi per Lozano: scadenza giugno 2024, proprio come Zielinski. Il messicano difficilmente rinnoverà con il Napoli, che dunque è alla ricerca di un'ala destra da alternare a Politano.

Insomma, come si nota, i punti interrogativi sono tanti e mancano le figure che dovrebbero trasformarli in punti e basta. Intanto, la piazza attende l'annuncio del nuovo tecnico: il 27 giugno, si spera prima, ma oramai siamo lì.

Il patron sa di essersi guadagnato sul campo la fiducia di tutti, ma sa anche che il tempo stringe e c'è tanto da fare: lui sfoglia la margherita dei possibili tecnici, poi guarda il calendario. Il futuro è adesso.

A cura di Emanuela Castelli

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