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editoriali

Da ‘O banco ‘e Napule a Terminator fino a Cajuste: gli svedesi della storia del Napoli

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Il club di De Laurentiis è pronto ad accogliere il centrocampista. Si tratta del quinto svedese della storia azzurra, ma chi sono gli altri?
Sara Ghezzi

Jens Cajuste un po' a sorpresa sarà un nuovo giocatore del Napoli. Il giovane centrocampista sarà il vice Anguissa che mancava alla rosa di Garcia. Si tratta del quinto svedese nella storia del club azzurro, il secondo dell'era De Laurentiis. Chi sono stati gli altri?

Da 'O banco 'e Napule a Terminator fino a Cajuste: gli svedesi della storia del Napoli

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Il primo della lista è Hasse Jeppson che ha visto l'azzurro dal 1953 al 1956. L'allora proprietario del Napoli Achille Lauro lo acquistò dall'Atalanta per centocinque milioni di lire strappandolo all'Inter. A causa della ingente cifra i tifosi lo rinominarono 'O banco 'e Napule. Un modo per sottolineare quanto il costo di quell'attaccante fosse quasi pari all'intero capitale dell'istituto cittadino. Su questo si scatenava anche l'ironia dei napoletani quando il giocatore veniva colpito dagli avversari cadendo a terra: "È caduto 'o banco 'e Napule", esclamò una volta un tifoso. Dal punto di vista sportivo in azzurrò siglò 52 reti in 112 presenze rendendolo fino al 2011 tra i migliori marcatori in Serie A del club azzurro. Nonostante il grande investimento, però, gli azzurri riuscirono ad essere competitivi solo la prima stagione quando arrivarono al quarto posto, in quelle successive la stagione peggiorò spingendo l'attaccante, anche a causa di alcune tensioni con Lauro, a chiedere la cessione ad una tra Juventus e Inter.


Dopo Jeppson fu la volta di Kurt Hamrin arrivato all'ombra del Vesuvio nel 1969 con il primo Napoli di Corrado Ferlaino. Anche lui era un attaccante, che giocava come ala destra. La sua avventura in azzurro fu breve e soprattutto arrivò a fine carriera a 37 anni. Nel corso della sua prima stagione non trovò molto spazio e solo nella seconda conquistò il ruolo di titolare. Si trattava di un giocatore dalle agili movenze e imprendibile quando ripartiva palla a piede, tanto da essere soprannominato Uccellino. La sua avventura in azzurro si concluse nel 1971 con un bottino poco ricco per un giocatore dalle sue qualità, infatti in 22 presenze mise a segno solo 3 gol. Però Hamrin fu frenato anche da un'intossicazione da cozze che lo tenne fermo per diversi mesi, minando quindi la sua esperienza partenopea.

Thern e Conerliusson gli ultime svedesi napoletani

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Il terzo svedese "napoletano" fu il centrocampista Jonas Thern che arrivò a Napoli per 4,8 miliardi di lire nel 1992, dopo gli anni d'oro di Maradona. Sulla panchina sedeva Claudio Ranieri e quella squadra fu costretta a smantellarsi a causa di alcuni problemi societari che costrinsero a cedere uno dei giocatori migliori. Infatti la sua avventura in azzurrò durò solo due anni, concludendosi con 55 presenze totali ed una sola rete. Così nel 1994 i tifosi partenopei dovettero dire addio a Terminator, come fu soprannominato da queste parti. Infine, il primo svedese dell'era De Laurentiis fu Karl Corneliusson che in azzurro ha vissuto una sola stagione, 2004-2005 in Serie C1. Il difensore collezionò solo 11 presenze senza lasciare il segno.

A cura Sara Ghezzi

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