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editoriali

Un anno di ultimi treni, senza mai partire: forse è stato meglio il silenzio stampa

Redazione
"Forse è stato meglio il solito silenzio stampa; ora più che mai parole di circostanza non servono": ecco un estratto dell'editoriale di Maurizio Zaccone dopo la sconfitta del Napoli con il Bologna

Ieri in tv, dove di consueto seguiamo la partita del Napoli, Arturo Minervini ha cominciato la trasmissione con l’ennesimo “ultimo treno per…” che in questo caso era la Conference League. Ma era stata anche l’Europa League, la Champions, lo scudetto, ecc. Un anno di ultimi treni; un anno fermi in stazione stile Tom Hanks in “The Terminal” (lì era un aeroporto ma fa lo stesso). Senza salire mai a bordo. “Ultimo treno per..”. La chiamata giunge puntuale ma la sentiamo solo noi; l’audio non arriva mai in campo.

E mi torna in mente una scena del film “Scusate il ritardo” di Massimo Troisi. Tonino (Lello Arena) è fermo in stazione sotto l’acqua. Accorrono Vincenzo (Troisi) e Anna (Giuliana De Sio). Tonino confessa che era lì per suicidarsi, per buttarsi sotto il treno. Anna si allarma; ma Vincenzo, spazientito, le spiega: “Te sto dicenne ca nun tene nisciuna intenzione e se suicidà. Secondo te veneve cca e faceva passà ‘o treno delle 20:40, ‘o treno delle 21:15, ‘o treno delle 21:30, ma che piglia appuntamento chisto pe’ se suicidà?”. Ecco, il Napoli sembra Tonino. E quando una parte di noi spera che la squadra colga l’occasione per salire sul treno, un’altra parte di noi ci dice: “ Te sto dicenne ca ‘o Napule nun tene nisciuna intenzione e jì in Europa. Secondo te questi fanno passare prima il Frosinone al Maradona, poi l'Empoli al Castellani, poi la Roma, poi l'Udinese di Cannavaro.... ma chiste pigliano appuntamento pe gghì in Europa?”.

De Laurentiis si faccia trovare pronto: la new era deve cominciare adesso

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Il problema è tutto lì. Saranno demotivati, saranno depressi, saranno sconsolati, ma sono del tutto incapaci di affrontare con la dignità dei campioni d’Italia un match qualunque.
Emergono solo fragilità, enormi. Un quadro sconsolante che fa emergere parecchi dubbi sul cosa salvare per l’anno prossimo. Da cosa ripartire. Non possiamo però ripartire dalla nostalgia; quello che c’era non c’è più, Il capire perché ha un senso per trovare soluzioni, solo per questo. Ci tocca ricominciare, da uno dei punti più bassi della nostra recente storia, dopo aver toccato quello più alto. Facciamoci trovare pronti; si faccia trovare pronto De Laurentiis. La new era deve cominciare adesso, in tutt’altro modo da come l’aveva immaginato.

E un augurio a tutte le mamme, nel giorno della loro festa. A Napoli le celebriamo ogni settimana, ieri compreso. Dai divani di casa e dagli spalti, infatti, è stato tutto un: “mamma d''o Carmine, Mamma 'e Pumpei, Mamma d''a Saletta”, ecc. ecc. E forse è stato meglio il solito silenzio stampa; ora più che mai parole di circostanza non servono. Servono solo fatti. E poi, restando in tema, non ce n’era nemmeno bisogno: “ 'O figlie' mute, a mamma 'o ‘ntenne”.


A cura di Maurizio Zaccone

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