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(Photo by Neil Hall - Pool/Getty Images)
Lo ha detto anche Mourinho, attenti al «potere» dell'Inter
Mettiamo subito le cose in chiaro: quando si parla di calcio e di potere si rischia sempre di sfociare nella retorica e nel vittimismo. Ed è giusta l'obiezione di chi ti risponde piccato e dice: "Se hai le prove che la competizione sia falsata chiedi subito l'intervento della procura". Il discorso però è molto più sottile di così. È ingenuo credere che il potere si eserciti solo illegalmente. Sono tante le forme che legittimano l'oppressione del forte sul più debole; può essere anche il semplice timore reverenziale, quello che porta inconsciamente un arbitro a privilegiare di default la squadra più forte, quella che per tradizione pedatoria è più votata ad avere ragione sul rettangolo verde.
Poi c'è un altro tema, un tema che però non affronteremo in questa sede: quello del doping finanziario e delle ricapitalizzazioni temerarie che vanno a alterare la sana competizione. Lì il discorso cambia leggermente al netto di una contrapposizione ferina tra la libera iniziativa economica (disciplinata peraltro dalla costituzione) e tutti gli sportivi, che lamentano, non a torto, la carenza di regole a protezione dell'agonismo. Ci sarebbe molto da dire sul fallimento del fair play finanziario ma come anticipato poc'anzi, non è questo il nodo centrale del discorso (un discorso sul quale però torneremo).
Tornando al tema del potere nel calcio, in una recente conferenza stampa il tecnico della Roma Mourinho si è lamentato del cartellino rosso che l'arbitro ha sventolato a Nicolò Zaniolo. Le sue dichiarazioni sono scioccanti ed è curioso notare che forse nessun organo di informazione ha evidenziato il particolare che segue.
Tra le varie affermazioni al vetriolo Mourinho dice: "Secondo voi Lautaro avrebbe preso quel rosso a San Siro?". Cari lettori, fermatevi un attimo a riflettere. Queste parole sono veramente gravi. Se fosse stato un personaggio che detesta l'Inter a dire una cosa del genere, la stoccata sarebbe passata giustamente inosservata. Del resto il turpiloquio e le sterili polemiche sono all'ordine del giorno.
Qui però stiamo parlando di José Mourinho, l'uomo che più di ogni altro al mondo incarna l'interismo, un uomo nelle cui vene scorre il sangue nerazzurro. Qualche mese fa abbiamo scritto che se la Juve dovesse essere fuori dai giochi scudetto (e il bulimico mercato di riparazione ha alterato questa realtà), non è detto che non siano le milanesi a prendersi la "leadership politica" del torneo. È la storia del calcio a parlare ed è superficiale chi crede che i veleni arbitrali siano a esclusivo appannaggio bianconero. Ecco, se una conferma del genere arriva finanche dall'uomo che più di ogni altro rappresenta l'Inter in Italia e nel mondo... allora siamo messi male. Siamo molto preoccupati in ottica scontro diretto. Il Napoli ha la rosa e le carte in regola per giocarsi fino in fondo le sue chance scudetto, ma esige serietà e imparzialità. Nel 2018 sappiamo com'è andata a finire e non è il caso di infierire. Dunque, l'auspicio è che le parole di Mou siano solo uno sfogo dettato dalla frustrazione. Frustrazione da Rometta.
A cura di Giovanni Ibello
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