Spalletti tiri un sospiro di sollievo. Clean sheet a Torino ed equilibri salvi con Mertens e Osimhen insieme dal primo minuto.
editoriali
Il «fantasma» dell’equilibrio spaventa il tecnico: e così a festeggiare sono sempre gli altri
I numeri premiano Mertens: caro Spalletti, serviva un po' di coraggio in più
I numeri premiano Mertens: caro Spalletti, serviva un po' di coraggio in più
Tra le altre cose il Toro sfiora solo una volta il gol con un colpo di testa di Belotti, ma Ospina si supera con un prodigioso colpo di reni. Da quel momento in poi la squadra di Juric, malgrado la proverbiale aggressività, non è stata più in grado di offendere. Questo il rapido resoconto della fase di non possesso dell'ultima partita, giocata e vinta dal Napoli allo Stadio Olimpico Grande Torino. Veniamo ai fatti, i soli (come già ampiamente ribadito nel corso di questa stagione sportiva) non contestabili.
I numeri della difesa con Mertens e Osimhen in campo dall'inizio
Con Mertens e Osimhen insieme dal primo minuto il Napoli ha subito zero gol a Empoli (visto che la rimonta dei toscani inizia quando il belga lascia mestamente il terreno di gioco), un gol in casa contro il Sassuolo a risultato stra-acquisito (6-0 il parziale per i padroni di casa) e zero gol a Torino. Il campione di tre partite è modesto, su questo non ci piove. Eppure i dati ci dicono che tenere fuori questo Mertens è stato esiziale ai fini della lotta scudetto! Uno scudetto che, e lo ribadiamo dallo scorso 15 agosto, mai come quest'anno era ampiamente alla portata del Napoli. La domanda che abbiamo posto qualche giorno fa resta ancora inevasa. Ed è una domanda necessaria: a cosa è servito sacrificare un calciatore di questo lignaggio sull'altare dell'equilibrio? A cosa è servito insistere su altri profili, visibilmente demotivati e in debito di ossigeno? Alla luce dei dati poc'anzi citati, sarebbe interessante chiedere al tecnico qual è la sua opinione sul rendimento di Mertens nella fase di non possesso (appurato che dalla metà campo a salire, il belga per qualità e consapevolezza del propri mezzi è francamente di un altro livello).
Forse Spalletti poteva essere più reattivo
C'è stato un momento del campionato in cui era evidente che la squadra faticava a trovare la via del gol. Forse in quel frangente Spalletti poteva essere più reattivo, rivedere le proprie convinzioni tattiche e comprendere che il treno-scudetto stava lasciando la stazione. Insomma, la frustrazione è tanta... e, ancora una volta, a festeggiare sono gli altri.
A cura di Giovanni Ibello
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