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editoriali

Mazzarri la smetta di ricercare la costante bellezza della difesa a quattro

Ugo Casadio

Il tecnico di San Vincenzo la smettesse di ricercare costantemente il calcio che fu

Il Napoli torna a brillare nell’esilarante serata araba e lo fa con l’antitesi del calcio di spallettiana memoria. È l’umiltà a farla da padrone, il ritrovarsi, il ritrovare la fiducia nel compagno. Il Napoli di Mazzarri non è bello, ma è efficace. Il 3-0 alla Fiorentina è sinonimo di ritrovata compattezza.

La comfort zone di Mazzarri riporta la vittoria

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Napoli è da anni strettamente correlato alla fantomatica concezione di ‘Bel Gioco’.  Sconfessare tale concezione è solo sinonimo di coraggio e di intuizione di ciò che è il contesto storico attuale. Il ritorno alla ‘comfort zone’ di Mazzarri riporta la Dea Partenope ad avere la possibilità di giocarsi il suo unico trofeo stagionale. Il prestigio di tale competizione non conta: l’onore, l’ambizione ed il desiderio di non volersi soggiogare al proprio destino la faranno da padrone. Agli occhi del tifoso non si parlerá più dell’infinita bellezza della Beatrice dantesca, quanto più della cinicitá di allegriana memoria. Prima ci si rende conto che il momento è tale, prima si finirà di aspirare ad un universo che attualmente non appartiene alla compagine azzurra. Simeone manco a dirlo è l’uomo della provvidenza. Lo specchio della resilienza. Colui col quale puoi andare in guerra. Lo ritrovi sempre lì, al tuo fianco pronto a protrarsi per la causa. La difesa è in qualche modo rivitalizzata: con l’aggiunta di un uomo in linea vengono eliminate - o quanto meno gestite meglio - una serie di lacune che i singoli hanno troppo spesso mostrato nel corso della stagione. A prescindere da come andrà la finale, questa è anche la vittoria di chi - come l’uomo da San Vincenzo - ha deciso di perorare la causa senza alcun motivo apparente. Una ‘lose - lose situation’ come direbbero in America. Una situazione dalla quale hai solo da perdere e pochissimo da guadagnare. E allora, caro Walter, smettila di tentare in un’insistente imitazione alla ricerca della magnificenza platonica di un calcio che non verrà più, e cerca di cullare con quanta più cura possibile la tua di comfort zone. Il concetto di bellezza lo lasciamo agli esteti. Se son rose, fioriranno.

A cura di Ugo Casadio

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