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(Photo by Claudio Villa - Inter/FC Internazionale via Getty Images)
Marco Domenichini e Luciano Spalletti: i destini incrociati di due grandi amici. A partite dal 1997-1998 sono sempre stati insieme: Empoli, Sampdoria, Venezia, Udinese, Ancona, Roma, Zenit, Inter e adesso Napoli. Col Bologna lo storico vice di Spalletti dovrà prendere il suo posto in panchina a causa della squalifica ricevuta dopo l’espulsione contro la Roma.
Marco Domenichini non è toscano, è nato a La Spezia, ma difatti lo è per adozione. Ha giocato nell’Empoli due campionati di Serie C1, poi proprio lì è nato il sodalizio con Spalletti: Domenichini venne esonerato dalla Primavera dei toscani e Luciano gli chiese di diventare suo collaboratore. Dunque, i due hanno fatto insieme la scalata verso il successo: dai primi passi in Toscana fino alle esperienze vincenti alla Roma e allo Zenit. “Spesso parlando con mia moglie le dico che sono stato più con Luciano che con lei!”, ha dichiarato Domenichini qualche anno fa quando era nello staff della Roma. Una frase che certamente fa capire il rapporto che si è creato tra i due in 24 anni di carriera.
Il vice di Spalletti non ha mai avuto aspirazione di diventare primo allenatore: ama seguire i giovani, e chissà che non sia stato proprio lui a vedere del talento in Alessandro Zanoli, che il tecnico del Napoli ha voluto tenere con la prima squadra. Marco, quando era a Roma, oltre all’enorme ammirazione per Totti, nutriva molto simpatie per Emerson Palmieri: proprio quel nome che durante il mercato estivo sembrava destinato a diventa il nuovo terzino sinistro del Napoli.
Ma proprio con Totti è protagonista di un episodio raccontato proprio nel libro di quest’ultimo: nell’albergo a Bergamo, quando Spalletti sospettava che Totti organizzasse partite a carte con i compagni (cosa espressamente vietato dal Toscano), fu proprio Domenichini il mattino dopo a tentare da fare da paciere. “Ma che, giocavate a carte?”, chiese, ma Totti negò tutto.
Ora l’avventura a Napoli, il cui legame ha radici più profonde e parte dalla sua ammirazione per un grandissimo talento nostrano: Antonio Di Natale. “Sono legato in modo particolare a Di Natale, l’ho avuto nel settore giovanile dell’Empoli e poi Luciano lo ha portato con se ad Udine. È un giocatore di grande livello, che forse avrebbe potuto fare di più di quello che ha fatto”, ha dichiarato il vice di Spalletti sempre in un’intervista ai canali della Roma.
Insomma, contro il Bologna Domenichini vivrà questo battesimo del fuoco: una vita calcistica dietro Spalletti l’ha reso la sua ombra. Porterà lo spirito del tecnico del Napoli in panchina, i suoi dettami, le sue idee. Il legame che si è creato tra i due è strettissimo: lo storico vice vivrà una notte da protagonista, e sicuramente il suo amico Luciano, nonostante la tensione della partita, lo guarderà col sorriso.
A cura di Giovanni Frezzetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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