Dopo Napoli-Verona qualcosa si è rotto tra squadra e tifosi, sembrava impossibile ricucire il rapporto, ritornare ad amarsi e a sognare. Poi De Laurentiis ha deciso di chiamare alle armi un allenatore di esperienza, esplosivo, complicato e con una fama che non creava i presupposti migliori: Luciano Spalletti. L’annuncio del tecnico toscano non ha scaldato il cuore ferito dei napoletani, ma lui dalla sua prima conferenza ha provato ad abbattere quel muro. Le parole si sa molte volte rimangono nel vento, così ha preferito lasciare spazio al campo e fin qui è stata la scelta migliore per lui.
Le magie di Luciano
Gli schemi del mago Spalletti e del suo staff: il cilindro è ancora pieno di sorprese
Mago Spalletti continua a cacciare dal suo cilindro nuove idee e schemi
I numeri del primato azzurro
Il Napoli è primo in classifica, il cuore dei tifosi è tornato a battere allo stesso ritmo della sua squadra e Spalletti si è preso il ruolo dell’eroe buono. Lo ha fatto con la sapienza della sua esperienza, lo ha fatto con la bontà del suo progetto, lo ha fatto a parole, ma soprattutto con la forza di uno staff che sta facendo la differenza. I numeri di questo inizio di stagione parlano chiaro 21 punti in 7 giornate, quindi tutti quelli a disposizione, solo 3 gol subiti e 18 fatti, prima squadra per possesso palla, prima per tiri in porta. Insomma il Napoli non è primo perché il caso ha voluto così, gli azzurri sono primi perché fino a questo momento si sono dimostrati i più forti. Ma da dove arriva questa forza, dalla sola bacchetta magica di mister Spalletti?
Mago Spalletti e i suoi assistenti
La risposta è no. Spalletti accanto ha uno staff di alto livello che gli permette di andare a mille all’ora. Uno staff che studia insieme a lui come sorprendere gli avversari ed è così che nascono gli schemi perfetti che tanto stanno impressionando. E sicuramente nel cilindro del mago di Certaldo ce ne sono tanti da sfoggiare nel corso della stagione. Un po’ come i 33 schemi di Sarri.
Attenzione gli schemi non sono frutto della sola fantasia spallettiana, ma anche di quella della sua squadra tecnica. Ad esempio come ha ammesso lo stesso tecnico toscano lo schema del secondo gol di Rrahmanicontro la Fiorentina è merito dell’occhio attento del match analist Simone Becaccioli che lo aveva visto fare al Borussia Dortmund. Una furbata chiamata dalla panchina e bene eseguita dagli interpreti azzurri. Insigne che finta di calciare, Zielinski che fa lo gnorri e Rrahmani che si fa trovare nel posto giusto.
Il cilindro pieno di schemi magici
Altro schema perfetto da palla inattiva quello contro l’Udinese messo a segno sempre dal difensore kosovaro. Punizione di Insigne che la passa a Fabian Ruiz che gira perfettamente per Koulibaly che come se fosse un attaccante di primo livello la mette perfetta per il centravanti, o meglio, difensore con il 13 sulle spalle. Il Napoli di quest’anno prova spesso questi schemi da palla inattiva curati dallo storico collaboratore di Spalletti, Daniele Baldini.
A proposito di meriti, quelli per la fase difensiva quasi perfetta del Napoli li si deve a Francesco Calzona che non è uno sconosciuto da queste parti. Infatti è stato uno dei collaboratori di Sarri quando si stava per realizzare il sogno scudetto. In altre parole, questo Napoli è frutto di più menti che si uniscono per creare magia, e permettere al mago Spalletti di cacciare dal cilindro non solo giocatori, ma idee e schemi da far impallidire gli avversari. Da queste parti questi tocchi non si vedevano da molto e fin qui stanno facendo il loro lavoro al meglio. Difese avversarie immobili e palloni che insaccano la rete. Magia napoletana, con accento toscano.
A cura di Sara Ghezzi
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