La sua seconda stagione agli ordini di Gattuso sembra iniziare sotto una nuova stella. Infatti in un'altra annata difficile per il Napoli sarà il vero trascinatore, fino all'infortunio subito a febbraio contro la Juventus. Gol, prestazioni superlative e sacrificio, lo hanno reso in quel periodo un vero idolo per i tifosi azzurri che credevano in una sua esplosione. Il problema muscolare, però, avrà la meglio e al suo ritorno non sarà più brillante come nel primo scorcio di stagione. Terminerà la sua annata con 9 gol in Serie A, 1 in Europa League e 3 in Coppa Italia, più un'infinità di cartellini per gli avversari.
Le due stagioni con Spalletti saranno deludenti con sole 9 reti siglate in tutte le competizioni in due anni, nonostante la vittoria dello scudetto che lo consegnerà alla storia come il primo messicano a conquistare il tricolore. Ma ciò che maggiormente ha minato quest'esperienza è il rapporto con la tifoseria a seguito di un'intervista rilasciata nel suo paese in cui raccontava della sua voglia di giocare in un club più importante rispetto al Napoli dove poter vincere. Delle parole che non sono piaciute al popolo napoletano che non lo hanno perdonato.
Una storia sbagliata
—Il finale della sua avventura è stato tormentato con il rinnovo al ribasso rifiutato, le poche offerte arrivate e tensioni con il presidente. Alla fine il Chucky ha scelto di tornare al Psv Eindhovendove ha debuttato in Europa. Dove, ci perdoni il club olandese, fa un passo indietro nella sua carriera e soprattutto incasserà un ingaggio inferiore a quello attuale e pari a quello offertogli dal patron azzurro. Una scelta arrivata probabilmente su pressione dei procuratori, ma che rappresenta solo il capitolo finale di una storia sbagliata. Ci sarebbero tante cose da recriminare dei suoi quattro anni a Napoli. Le aspettative non rispettate, i troppi infortuni, le dichiarazioni e le pretese da top player senza mai rispondere sul campo. Ma chi ama questi colori lo saluterà comunque con rispetto augurandogli buena suerte, perché quel ragazzo messicano ci ha sempre messo il cuore in campo, come quando contro la Juventus ha continuato la partita nonostante l'infortunio, o quando ha pianto il giorno del trionfo, forse consapevole di ciò che stava per lasciare. In fondo: "Scurdámmoce 'o ppassato. Simmo 'e Napule paisá!".
A cura di Sara Ghezzi
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