Calcio Napoli 1926
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editoriali

Lobotka, da “pacco” a “nuovo Iniesta”: così si è preso il centrocampo azzurro

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L'anno della consacrazione

Emanuela Castelli

Stanislav Lobotka irrinunciabile: nessuno l'avrebbe detto, quando è approdato a Napoli

Lobotka, la rinascita di un calciatore: dalle retrovie della panchina a cuore inamovibile del centrocampo azzurro

milan napoli

Tenuto ai margini del progetto da Gattuso, scivolato vi in panchina, Lobotka si era spento, prendendo qualche kg di troppo che lo aveva subito reso bersaglio di impietosi commenti pseudo-sarcastici di parte dei tifosi. Per molti, il centrocampista suggerito a Giuntoli da un certo Marek Hamsik era un pacco, un delusione, una promessa non mantenuta. Non si scorgeva neanche l'ombra del talento che l'ex Capitano del Napoli gli riconosceva. Mandiamo il nastro in avanti, ottobre 2022: adesso. Lobotka, sempre lui, è considerato da molti "il nuovo Iniesta", pedina inamovibile di Luciano Spalletti, ché si può rinunciare (quasi) a tutti, ma a lui no, mai. Dai suoi piedi, abilmente e saggiamente mossi dalla sua testa, nascono le più belle azioni del Napoli. E' lui a togliere le castagne dal fuoco quando stanno per bruciarsi, è lui che detta i tempi di gioco della sua squadra. Ché quando si perdono quelli, la squadra si sbriciola. Il famoso "gioco europeo" di cui parla il tecnico partenopeo nasce proprio lì, da quei ritmi alti che il metronomo azzurro riesce a dare, senza rinunciare all'intelligenza e alla calma. Il rinnovo, in dirittura d'arrivo e con ritocco dell'ingaggio verso l'alto, non è che il giusto premio, guadagnato sul campo, per un giocatore che ha saputo attendere pazientemente il suo momento, la sua occasione ed imporsi per classe, eleganza e visione di gioco all'attenzione di mezza Europa. Già, perché il centrocampo azzurro è tra i migliori d'Europa e il merito va anche a lui, Stanislav, che di quel centrocampo è cuore pulsante, assieme a Anguissa e Zielinski.