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editoriali

Lobotka: per favore, intestategli un capitolo nella Treccani del calcio e fatelo ora

Emanuela Castelli

Studiatelo a Coverciano, intestategli un'Aula Magna

E' sempre lui il protagonista silenzioso del Napoli di Spalletti: Stanislav Lobotka è l'irrinunciabile di questa squadra bella e vincente

Lobotka, Re del centrocampo azzurro. Numeri sconvolgenti per il centrocampista partenopeo, che non sbaglia un solo appoggio

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Gli attaccanti, si parla sempre di loro. Sono loro a far gol, sono loro a firmare i successi. quando si bloccano, la squadra si ferma, quando volano, la squadra va lassù, in alto, insieme a loro. E spesso il lavoro del centrocampo passa in sordina, nonostante sia lì che si giocano le partite, lì che si decidono gol e risultati. Ma con Lobotka questo è impossibile: è impossibile trascurare o far passare in sordina lo straordinario lavoro di questo ragazzo silenzioso e quieto, quadrato e razionale, che forse non ama le luci della ribalta eppure se le prende, per diritto e per natura, puntualmente, match dopo match, prestazione dopo prestazione. Ieri, contro l'Atalanta, un'altra partita da incorniciare, la sua. Per favore, mettetelo nella Treccani del calcio. Inserite le sue giocate nei video a Coverciano. Intestategli un'Aula Magna nelle Università dello Sport. Perché questo ragazzo, letteralmente, non ne sbaglia una. Nessun appoggio sbagliato, ieri, è partito dai suoi piedi: una consuetudine, ormai, che per qualcuno è diventata normalità ma che normalità non è. Genio, precisione, freddezza, visione di gioco: tutto questo è Stanislav Lobotka, che decide ritmi di gioco e tempi dei passaggi, che accarezza palloni prevedendo linee di passaggio dove non ci sono. Ché la Bellezza non sempre è solo cuore e anima. Talvolta è cuore, anima, e cervello. E Lobotka li ha tutti. La sua testa dà forma ad una Bellezza senza tempo. I suoi piedi danno forma a un equilibrio mai visto in precedenza.