Rudi Garcia ruoterà i suoi uomini in vista dell'esordio in Champions contro il Braga. Contro la difesa di Gilardino un'idea potrebbe essere quella di gettare Lindstrom nella mischia, uno dei più positivi con la sua nazionale
Con il Genoa alle porte e la Lazio (forse) alle spalle, Garcia avrà tanto a cui pensare in questi ultimi allenamenti prima della ripresa. La sosta delle nazionali ha funto da collegamento riflessivo tra una giornata e l'altra e ha potuto permettere anche ai calciatori di staccare da quella che era stata una reale full-immersion col Napoli sin da Dimaro. Dai ritiri solo Politano è rimasto acciaccato e dovrà saltare 4-5 partite tra Champions e Serie A, mentre non sono mancati i buoni elementi che hanno potuto mettere minutaggio: uno su tutti di certo Elmas, poco utilizzato in questo avvio di stagione e in grande spolvero contro l'Italia di Spalletti. È probabile però che Garcia vorrà concedergli la titolarità in Champions, essendo i suoi movimenti già ben collaudati con la rosa e specie con la fascia di destra. Dall'altro lato meno bene la Georgia di Kvaratskhelia, che però ha sempre dato il suo contributo generoso giocando 93minuti contro la Spagna dei baby fenomeni.
Il nuovo che avanza?
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L'intrigo più interessante è rappresentato dalle prestazioni di Lindstrom, schierato dalla sua Danimarca in due gare e già tornato a Castel Volturno. In entrambe le partite ha giocato trequartista di sinistra, facendo poi per accentrarsi come abituato all'Eintracht e (ormai) nelle sue profonde caratteristiche di gioco. Un po' alla Raspadori, con più dono nella rifinitura che nel gol vero e proprio. Il nuovo acquisto del Napoli era entrato contro la Lazio per cercare di cambiare le cose, oltre al fatto che Garcia ne ha parlato benissimo in conferenza ammettendo che Jesper sia già più pronto di altre nuove pedine come Cajuste (anche lui benissimo in nazionale con la Svezia ndr) e Natan, rimasto invece in Campania ad allenarsi e affinarsi.
Le scelte di campo ora saranno importantissime e potrebbero indirizzare il primo quarto di stagione in un senso o in un altro. Garcia dovrà scegliere come ruotare i suoi uomini in vista del doppio impegno e come preparare le prossime partite: se continuare ad utilizzare una tipologia di gioco che lasci libertà ai giocatori o se compattarli comprendendone le caratteristiche a pieno. È pur vero - va detto - che anche Spalletti commise i suoi errori al primo anno con questo gruppo (seppur fosse pieno di altri elementi come Insigne, Mertens, Fabian etc.) e quindi il francese va aspettato. Su ogni posto di lavoro c'è bisogno di assestarsi e di capire come muoversi, e questa comprensione globale può interessare l'immediato o metterci un po' a partire. Il Napoli per i media e per i tifosi non ha tempo, ma nel calcio c'è sempre modo di recuperare gli errori. L'Inter, l'anno scorso, era fuori dalle 4 di Champions fino a 6-7 giornate dalla fine, quando esplose e conquistò anche la finale della competizione. Finì al terzo posto nonostante 13 sconfitte in campionato. Il Napoli deve ovviamente ritrovare compattezza tra i reparti e il gioco che lo contraddistingue, ma pare difficile pensare che si possa portare avanti una stagione deludente. Lo si dirà comunque alla fine.
Un viatico verso il cambiamento (in meglio?) di questa squadra e del suo modo di dominare le partite può essere l'inserimento di Lindstrom, acquisto comunque su cui De Laurentiis ha voluto investire. Un ragazzo su cui c'erano gli occhi del Liverpool (come su Gabri Veiga ndr) ma che ha preferito venire a Napoli per giocare più spesso ed essere protagonista in Champions e in un campionato con valori elevati. Un calciatore di livello assoluto soprattutto nella verticalità del suggerimento alla punta (in questo senso, forse, anche in Champions potrebbe essere una chiave dato il gioco più moderno rispetto alla Serie A). Che sia quindi per sostituire Politano a Genova o a Braga, per Garcia è quasi sicuramente arrivato il momento di integrare Lindstrom nei meccanismi offensivi. Forse persino con un 4-2-3-1 che (ci) sembra più adatto alle idee del tecnico francese nonostante i grossi rischi di equilibrio che potrebbero poi porsi. Jesper può realmente mostrare al campionato che anche il mercato del Napoli ha avuto una sua direzione precisa.